«Lo avevamo promesso ai clienti». Con l’economia italiana che si è dimostrata più resiliente del previsto, Unicredit sceglie di dare un sostegno alla sua platea di riferimento. Il primo e più tangibile arriverà dal primo aprile: verrà abbassato — come annuncia Remo Taricani, deputy head Italia della banca — il canone di 4,5 milioni di conti correnti, quasi la totalità. Si tratta mediamente di circa 4 euro al mese che a fine anno diventeranno un risparmio fino a 50 euro. Un cifra corrispondente a quella dei rincari avvenuti a partire dal luglio 2018. «Quando i tassi erano andati in negativo, le banche avevano alzato i costi dei conti correnti, ma ora che i tassi sono tornati positivi abbiamo scelto di ridurre il canone. D’altronde lo avevamo promesso». L’altra operazione messa in campo dalla banca guidata da Andrea Orcel è sempre connessa all’inasprimento dei tassi e riguarda i mutui variabili, quelli più penalizzati dalla politica da falco della Bce: «Questi clienti (uno stock che per Piazza Gae Aulenti vale 23 miliardi di euro) hanno avuto un innalzamento della rata mediamente di 150 euro. Ora li avvisiamo che possono allungare, a zero costi, il piano di ammortamento fino a 48 mesi, cioè di 4 anni. In questo modo riportiamo il cliente ad una rata vicina a quella che aveva prima dell’aumento dei tassi. Pensiamo che alle famiglie possa dare più respiro», spiega Taricani.
Strategia sull’immobiliare
Ma sull’immobiliare la strategia di Unicredit non finisce qui. «Vorremmo infatti incentivare le ristrutturazioni o l’acquisto di nuove case per cui promuoveremo una scontistica legata alla classificazione energetica degli appartamenti. Oggi il 75% del patrimonio immobiliare italiano è classificato dalla G alla E — osserva il banchiere —. Quindi più alta sarà la classificazione energetica della casa che si vuole acquistare, maggiore sarà il ribasso sul mutuo. Lo stesso avverrà se si effettueranno lavori di ristrutturazione per rendere un’abitazione più green. Inoltre forniremo gratuitamente un perito per la certificazione energetica». Più è verde la casa, più la banca sarà disposta a investire nella riduzione del suo spread. Ovviamente questa strategia andrà di pari passo con l’investimento sulle risorse umane: due anni fa l’istituto di credito ha assunto 700 persone, mentre sono stati 1.000 i nuovi ingressi nel 2022 e per Taricani le nuove assunzioni continueranno anche quest’anno. «Non tagliamo più il personale a contatto con il cliente», rimarca il top manager. «Se le strutture centrali si riducono, la rete invece non si tocca».
Moneta elettronica
Dal punto di vista della moneta elettronica, argomento che tenne banco in autunno con la discussione della soglia del contante, Unicredit ribadisce la disponibilità a seguire il segnale del governo», cioè ad ridurre i costi di commissione e a praticare sconti sulle transazioni a gli esercenti fino a 400 mila euro di ricavi). «Noi ancora prima dell’attuale decreto abbiamo azzerato tutte le merchant fee sui pagamenti fino a 15 euro. E questo vale per l’azienda fino a 5 milioni di fatturato», ricorda Taricani. «Noi siamo disponibili a seguire l’esecutivo, ma auspichiamo che la riduzione dei costi riguardi tutti i player che gestiscono il pagamento, come il circuito internazionale e chi processa i pagamenti». Unicredit sta poi constatando che dei 7 miliardi di crediti alle imprese oggetto della nuova moratoria offerta dalla banca, i tassi di attivazione sono stati bassi «Una notizia positiva, il tessuto economico è più sano», commenta Taricani. «Noi perciò siamo orientati a spingere su soluzioni per scaricare a terra il Pnrr, quindi abbiamo creato un portale per mettere a disposizione delle aziende, senza costi, bandi e agevolazioni assieme a Pwc».