Il 25 maggio in un’uscita la nuova canzone I was only sixteen che ha visto la collaborazione di artisti internazionali tra cui Faso (bassista di Elio e le Storie Tese) e Tony Hadley (frontman degli Spandau Ballet)
Giorgia ha 18 anni. una paziente approdata all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. In cura per un sarcoma al rene. E con una manciata di parole ha saputo perfettamente imbrigliare la quintessenza di ci che si agita nell’animo smanioso di un adolescente malato di cancro: Ti ritrovi a preparare la valigia svuotandola dei vestiti per andare a ballare e riempiendola di speranza, coraggio, determinazione e tanti pigiami. Giorgia, Riccardo, Marco, Camilla, Martina, Lorenzo… Una lista lunga, purtroppo lunghissima di voci. Che per hanno trovato un punto d’arrivo saldo e anche assai stimolante. Si chiama
Progetto Giovani
, una palpitante realt fondata nel 2011 all’interno della Pediatria oncologica dell’Istituto milanese diretta dalla dottoressa Maura Massimino. Ideatore, promotore e coordinatore il dottor Andrea Ferrari, col supporto dell’Associazione Bianca Garavaglia (sorta in nome di Bianca, una bimba di cinque anni scomparsa per una rara forma di neoplasia).
La canzone I was only sixteen in streaming dal 25 maggio
Perch, dicevamo, assai stimolante? Semplice: qui i giovani pazienti, accanto all’eccellenza dei trattamenti specialistici e al sempre prezioso supporto psicologico, possono contare su una comfort zone in cui diventa possibile sfogare la personale creativit. Il lato artistico pi o meno nascosto. Una fervida attivit che ultimamente ha condotto questi ragazzi cos speciali a scrivere il testo per una canzone, struggente e poetica, I was only sixteen (“Avevo solo 16 anni”), dal 25 maggio disponibile su tutte le piattaforme di streaming. A tradurlo in note e a interpretarlo sono scesi in campo due autentici pezzi da novanta: Faso, bassista del gruppo Elio e le Storie Tese (con il contributo dei musicisti Stefano Signoroni, Giacomo e Tommaso Ruggeri), e addirittura Tony Hadley, ex frontman degli Spandau Ballet nonch icona della musica pop mondiale.
Il Progetto Giovani
Il Progetto Giovani ha radicalmente rinnovato il concetto di terapia, realizzando in reparto, proprio a fianco delle stanze di degenza, delle salette multifunzionali. Un habitat unico, una sorta di club esclusivo, per ritrovarsi con i compagni di viaggio, confidarsi, abbracciarsi, trasmettersi reciprocamente l’energia necessaria per non mollare, ridere. E, s, anche versare qualche lacrima. Ma soprattutto creare. Forgiare con l’immaginazione originali percorsi per raccontarsi. L’elenco delle creazioni sfornate nel tempo dagli adolescenti del Progetto Giovani comincia a essere ragguardevole: la video-canzone Palle di Natale, una strabiliante hit virale (su YouTube ha collezionato oltre 17 milioni di visualizzazioni), il fumetto Loop – Indietro non si torna (pubblicato da Rizzoli Lizard), la mostra fotografica Ri-Scatti (allestita al Pac, il Padiglione di Arte Contemporanea, di Milano), il calendario fotografico YOUth 2021, elaborato tra maggio e settembre 2020 e dunque in piena pandemia, i Tumorial (video-tutorial pensati per aiutare un giovane ad affrontare la diagnosi di cancro), il podcast Tratto da una storia vera (coordinato dall’attore e regista teatrale Gianfelice Facchetti). Proprio da quest’ultimo contenitore provengono i pensieri (come quello di Giorgia) che hanno consentito di costruire il testo del nuovo lavoro musicale, cantato in inglese per permettere a tale inno di volare lontano, nei circuiti internazionali. Insomma, il Progetto Giovani alta qualit della cura e nel contempo grande palestra dell’anima. Perch i ragazzi che vi transitano, tra una seduta di chemio e l’altra, producono frutti artistici buonissimi e saporiti.
Il cancro negli adolescenti
Il cancro ogni anno coinvolge 800 ragazzi italiani, fra i 15 e i 19 anni. Ma anche tra mille e 2 mila persone nella fascia d’et 20-29. Nel complesso, 20 mila individui in Europa. Le neoplasie del sangue sono le pi frequenti, con le leucemie che costituiscono circa un terzo di tutte le forme tumorali. Poi, tra i cosiddetti tumori solidi (che non riguardano, cio, le cellule sanguigne) prevalgono quelli cerebrali e a seguire figurano i sarcomi delle parti molli e dell’osso. Ora, tutte queste forme neoplastiche sono tipiche dell’infanzia ma possono colpire pure adolescenti e giovani adulti. Ecco il dilemma cruciale. Il punto caldo della faccenda, in definitiva, il seguente: oggi esistono codificati percorsi di cura per i tumori dei bimbi e per quelli dell’et matura, s, ma… per questi ragazzi? Gli adolescenti malati continuano a rappresentare una “terra di mezzo” tra l’oncologia pediatrica e quella dell’adulto, e per tale ragione corrono il rischio di approdare con difficolt o in ritardo ai Centri idonei di riferimento. Di non ricevere, in poche parole, i trattamenti migliori e specifici, spiega la dottoressa Maura Massimino. Tanto per capirsi: un adolescente ha meno probabilit di guarire rispetto a un bambino con la medesima malattia.
Immaginazione e creativit diventano cura
Il Progetto Giovani nasce proprio con questa duplice visione: da un lato, garantire ai ragazzi l’accesso ai giusti protocolli clinici, alle strategie terapeutiche studiate precisamente per loro, e, dall’altro, offrire un luogo dove chi in cura possa continuare a esprimere le proprie passioni, l’amicizia, lo sport, la musica, interviene il dottor Andrea Ferrari. Integrare alta qualit della terapia e solare qualit della vita: ecco la ricetta portentosa. Una formula che nel 2018 stata pure premiata con l’Ambrogino d’Oro, conferito dal Comune di Milano, perch il Progetto Giovani ha dimostrato di rappresentare un modello innovativo di cura globale. Le storie dei nostri ragazzi sono diventati persino oggetto di veri e propri report medico-scientifici, pubblicati su prestigiose riviste internazionali come Journal of Clinical Oncology e Lancet Oncology, racconta Ferrari. Il potere dell’immaginazione diventa percorso di cura, aggiunge l’oncologo, porta la bellezza in ospedale, regala ai ragazzi strumenti inediti per reinventare in qualche modo le coordinate della propria quotidianit e per disinnescare quel pensiero perfido e martellante: “Perch proprio a me?”. E soprattutto offre, con progetti che durano svariati mesi, un’idea di futuro, di continuit con la vita, capace di infondere la forza giusta per ripartire dopo la diagnosi di cancro e gli impegnativi cicli terapeutici. Come dire: la consapevolezza di appartenere a un progetto artistico e di vita una medicina potente. Per giunta, come spiega il dottor Ferrari, stimolare iniziative che alimentano la creativit vuol dire anche, per i medici del Progetto Giovani, avere la chance di addentrarsi nel mondo interiore del ragazzo. Ovvero: da un punto di vista psico-oncologico, le strette interazioni che si stabiliscono tra questi giovani e i camici bianchi consentono ai care givers di entrare in sintonia con la prospettiva profonda dei pazienti e di rendere il cammino terapeutico un’esperienza autenticamente condivisa. Con passione, professionalit, tanta fatica e parecchio estro, i ragazzi e lo staff del Progetto Giovani, lavorando a braccetto, hanno saputo trasformare una struttura ospedaliera in una piattaforma in cui si pu arrivare a promuovere l’arte. E da cui diventa possibile persino lanciare una hit musicale.
25 maggio 2023 (modifica il 25 maggio 2023 | 13:45)
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