Le parole sull’esecutivo e la difesa da parte di Annalena Benini. Roccella: «Mi aspettavo un sostegno unanime»
Numeri da record per il Salone del Libro 2023, conclusosi ieri: 215 mila i visitatori contro i 168 mila del 2022, che già era stato un anno da primato. Ma se da una parte si festeggia, dall’altra non si spengono le polemiche attorno alle contestazioni a Eugenia Roccella che sabato hanno impedito alla ministra della Famiglia di presentare il suo libro alla rassegna.
Polemiche che hanno toccato anche il direttore uscente Nicola Lagioia, intervenuto per cercare di favorire il dialogo tra gli attivisti e la ministra, ma senza successo, al quale Roccella imputa di «non avere preso una posizione chiara per difendere il diritto di parola». Nella giornata di ieri, ancora calda, sono proprio alcune dichiarazioni di Lagioia ad aprire la mattinata, nel corso di un’intervista ad Agorà su Rai 3. Si torna sulle contestazioni. «È chiaro che avrei voluto che la ministra potesse parlare — ribadisce Lagioia — ma non sono il servizio d’ordine del Salone né la polizia. Ho suggerito ai ragazzi, che tra l’altro hanno contestato anche me, di eleggere un delegato e dialogare. Hanno detto di no ed è stato un peccato, ma è legittimo. Il mio metodo è il dialogo, non il manganello». Quindi, il capitolo Augusta Montaruli, la deputata di FdI che in quei momenti concitati ha gridato a Lagioia: «Vergogna! Con tutti soldi che prendi…». «Non è un bell’esempio per i giovani — nota il direttore — che sul palco con una ministra ci sia una pregiudicata, condannata in via definitiva per peculato. Inoltre, se anche un intellettuale è pagato con soldi pubblici, non vuol dire che non è più indipendente».
A Lagioia viene ricordato anche che gli attivisti gridavano: «Via i fascisti dal Salone» e che Roccella ha parlato di «fascismo degli antifascisti». «Non tirerei in ballo il fascismo con questa facilità», osserva lo scrittore. Quindi, alla domanda se l’attuale governo sia fascista risponde: «Può avere una virata autoritaria, che non vuol dire fascismo ma un’altra cosa: restrizione della libertà, dei diritti». E in serata, ospite di Lilli Gruber su La 7, aggiunge: «Ci sono cose che danno da pensare. È un governo i cui ministri parlano in modo disinvolto di sostituzione etnica mentre oggi (ieri, ndr) Mattarella ha detto che deve essere la persona, non l’etnia, a essere protetta. Un governo che considera chi la pensa diversamente a volte un nemico da isolare, da aggredire verbalmente o da irridere. Un governo che potrebbe mettere in discussione diritti acquisti come l’aborto».
Anche Roccella parla in tv, a Quarta Repubblica su Rete 4: «Mi aspettavo un sostegno unanime. Invece vedo che la situazione è molto diversa. Ringrazio chi mi ha dato la solidarietà anche a sinistra, Renzi, Violante, il sindaco di Torino Lo Russo». E riferendosi in particolare a Roberto Saviano e Elly Schlein, ribatte: «Sono stupefatta dal tentativo di rovesciare i fatti e di dire che noi abbiamo provocato. Abbiamo ampiamente tollerato il dissenso, anzi abbiamo cercato di dialogare. Ma non si può togliere la parola». Nei confronti dei manifestanti aggiunge: «Non ho avuto paura ma penso ci fosse una aggressività ed una violenza abbastanza preoccupante». Accuse respinte da Non una di meno, che parla di «manipolazione mediatica» di Roccella.
Alla conferenza di chiusura del Salone, al Lingotto di Torino, Lagioia dice di volersi lasciare le polemiche alle spalle. E sul futuro della rassegna nota: «Non credo ci sia da temere, ma l’indipendenza va presidiata». Parla anche Annalena Benini, la nuova direttrice. «Spero anch’io non accadano più cose come quelle che sono successe», dice a proposito del caso Roccella. E aggiunge: «Lagioia ha il mio totale sostegno, avrei fatto la stessa cosa». Quindi, sul Salone: «Non mi sembra manchi il pluralismo. C’è spazio per tutti e ce ne sarà sempre». E ancora: «Non ho subito tentativi di ingerenze politiche e sono sicura non succederà. Non temo per l’indipendenza della rassegna, la garanzia sono la squadra di lavoro, il sostegno di tutti e credo anche il mio pensiero». Poco prima, aveva assicurato dal palco: «Io porto la mia personalità, la mia libertà, ci metterò tutta l’energia possibile. Non ho paura: c’è la squadra intorno a me e posso contare sui lettori e sull’amore per i libri».
La newsletter Diario Politico
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di politica iscriviti alla newsletter “Diario Politico”. E’ dedicata agli abbonati al Corriere della Sera e arriva due volte alla settimana alle 12. Basta cliccare qui.
22 maggio 2023 (modifica il 22 maggio 2023 | 23:46)
© RIPRODUZIONE RISERVATA