Piazza Affari in profondo rosso sul crollo dei titoli bancari scatenato da Credit Suisse, dopo che il principale azionista Saudi National Bank ha escluso la possibilit di fornire supporto finanziario in caso ulteriori richieste di liquidit. Il Ftse Mib arretra del 4,15% a 25.688,30 punti. Unicredit cede il 7,25%, Banco Bpm il 6,27%, Intesa Sanpaolo il 6,62%, Bper il 6,59%, FinecoBank il 7,34% e Mediobanca il 5,35%. Ancora peggio vanno le cose per due colossi come Societ Generale, che scende dell’11,82%, e Commerzbank, che lascia sul terreno l’8,52% e Deutsche Bank l’8,39%. (qui l’andamento in tempo reale).
Le Borse europee procedono in calo dopo l’apertura negativa di Wall Street.Francoforte cede il 2,92%, Parigi il 3,45%, Londra il 3,12%. Gli investitori sono preoccupati dalla tenuta del settore bancario dopo i crac di Silicon Valley Bank e Signature Bank negli Usa a cui si sono aggiunte oggi le preoccupazioni per Credit Suisse, dopo che il maggiore azionista della banca, la Saudi National Bank, ha escluso di voler fornire ulteriori fondi all’istituto, alle prese con il suo ultimo piano di rilancio. Il titolo del colosso svizzero precipitato del 23,62% con effetti negativi sui titoli bancari. Come detto, dopo il rimbalzo della vigilia, anche Wall Street torna a scendere in avvio di seduta, zavorrata dai timori di un contagio a livello sistemico dal fallimento della Svb e dopo il dato sulle vendite al dettaglio in febbraio, in linea con le stime. A una decina di minuti dall’avvio degli scambi alla Borsa Usa, gli indici sono tutti in netto calo. Il Dow Jones Industrial cede l’1,47%, Lo S&P 500 perde l’1,58% e il Nasdaq cala dell’1,10%. La volatilit resta molto elevata, con lo S&P 500 Vix a 27,05
Crdit Suisse crolla del 20%
Il crollo del Credit Suisse dovuto alla posizione del maggior azionista Saudi National Bank. La banca saudita non sosterr assolutamente la banca aumentandone il capitale, ha dichiarato il suo presidente Ammar al-Khudairy in un’intervista a Bloomberg Tv. Attualmente possediamo il 9,8% della banca. Se superiamo il 10%, entrer in vigore una serie di nuove regole e non siamo propensi a entrare in un nuovo regime normativo, ha detto al-Khudairy.
Volani i credit default swap
Il costo di assicurazione dei bond del Crdit Suisse contro il default nel breve termine si sta avvicinando a livelli che segnalano una seria preoccupazione da parte degli investitori. I credit default swap (cio il prezzo dell’assicurazione contro il fallimento, uno strumento assurto agli onori delle cronache durante la crisi dei subprime nel 2008) a un anno erano indicati a 835,9 punti ieri in chiusura, secondo quanto riporta Bloomberg e sono oggi in ulteriore aumento, vicino a quota 1.000 che indica un elevato livello di preoccupazione. Il livello attuale corrisponde a 18 volte il Cds a un anno di Ubs e circa 9 volte l’equivalente di Deutsche Bank.
Attesa per la Bce
I rendimenti dei titoli di Stato sono in netto calo, mentre si guarda alla prossima riunione della Bce. Lo spread tra Btp e Bund sale a 192 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,18% (-8 punti base). La crisi di due banche, Svb e Crdit Suisse, esplosa alla vigilia della riunione della Bce che decider sul nuovo rialzo dei tassi. Mentre prima i mercati davano per scontato un aumento dello 0,5% (gi annunciato da Christine Lagarde) ora l’entit del rialzo pi incerta alla luce dei timori di altri crisi bancarie, anche se smentite dalle voci istituzionali, anche per quanto riguarda gli istituti italiani.
Sileoni (Fabi): Settore bancario italiano uno dei pi sicuri al mondo
Il settore bancario italiano uno dei pi sicuri al mondo. Le banche del nostro Paese hanno indici di liquidit molto alti, pari al 160%, cio dispongono di liquidit aggiuntiva, molto oltre i minimi stabiliti dalle leggi e la nostra vigilanza sempre attenta. Mi sento di dire che possiamo stare tranquilli, ha rassicurato il 15 mattina il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, durante la trasmissione Radio Anch’io in onda su Radio Rai Uno. In ogni caso, quella della banca californiana una crisi di liquidit e non una insolvenza. C’ stato un doppio problema: di gestione della banca e di controlli. perci sbagliato fare catastrofismi o parlare di contagio sia negli Stati Uniti sia nel resto del Mondo.
Gros-Pietro: Svb caso dovuto a insufficienza della vigilanza
La Svb un incidente, un caso marginale dovuto a inefficienza della gestione dei rischi e insufficienza della vigilanza. Sono altre le emergenze di cui preoccuparsi: il cambiamento climatico e la guerra in Ucraina per dirne solo due. Sono questi i veri problemi e richiedono in un caso investimenti, nell’altro, politiche attive. Lo ha detto Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Cda di Intesa San Paolo, in un’intervista alla Stampa, in merito al crac della Silicon Valley Bank. Il fallimento della banca anzitutto il frutto di una scelta politica di Donald Trump – spiega Gros Pietro – quella di innalzare la soglia prevista per le not significant banks, le banche non strettamente sorvegliate. La Silicon Valley Bank era fra queste. Cos si permessa una serie di errori gestionali che hanno portato al crac.
Orcel: Banche liquide e ben patrimonializzate
Dopo il processo di rafforzamento degli scorsi anno, le banche europee oggi sono pi forti, sono ben patrimonializzate e molto liquide, ha affermato il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, durante la Morgan Stanley European Financials Conference 2023. Orcel ha osservato che gli istituti di credito del Vecchio Cotinente, per via dei tassi d’interesse negativi hanno superato momenti in cui il core business non era redditizio concentrandosi su altro. Adesso, con i tassi in rialzo si vede una miglior redditivit strutturale. Alla luce anche di quanto sta accadendo negli Usa con l’allarme banche scatenato al caso Svb, Orcel si detto positivo sul settore bancario Ue nonostante le incertezze che si sono create prima con la guerra in Ucraina e poi con i crac dei due istituti americani Silicon Valley Bank e Signature Bank, perch il settore in grado di fronteggiarle. L’Europa sempre stata ossessionata dal capitale, ha spiegato riferendosi alle regole stringenti messe in campo dalla Bce negli scorsi anni, che comportano innalzamenti dei livelli di capitale di anno in anno e costanti verifiche patrimoniali.
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