«C’è stata qualche falla. Ma è criminale pensare che sia stato deciso di non tentare i soccorsi»- Corriere.it

Ministro Nello Musumeci, da siciliano, da ex presidente della sua Regione e ora da ministro del Mare, chi ha la responsabilità dei naufraghi di Steccato di Cutro?

«Quali elementi inoppugnabili abbiamo per poter sospettare di qualcuno? Ci sono indagini. Alla fine qualcuno si assumerà la responsabilità».

Dovremmo aspettare anni?

«Tutti vorremmo sapere domani com’è andata. Ma aspetteremo la verità».

L’opposizione chiede le dimissioni dei ministri Piantedosi e Salvini. Sbaglia?

« Negli ultimi 10 anni sono morti annegati 26.040 migranti».

E quindi?

«C’entra Piantedosi? C’entra Giorgia Meloni? C’entra il centrodestra? La responsabilità poteva essere di tutti, dai grillini al Pd, ma nessuno di noi ha pensato di accusare i passati ministri Lamorgese, Cancellieri, Alfano o Minniti. Ho il diritto di pensare che sia in atto una speculazione politica?».

A Piantedosi si contestano le parole sui naufraghi che non dovevano partire. Una gaffe o un messaggio?

«Quelle parole non rappresentano il suo pensiero. Da un bravissimo prefetto non possiamo pretendere di essere anche un bravo comunicatore. Dopodiché …».

Dopodiché?

«Qualunque cosa venga detta in queste ore è destinata a scatenare polemiche. Malgrado la morte imporrebbe il silenzio e la preghiera, c’è ancora chi continua con infamanti accuse. Allora lancio un appello: smettiamola col tiro al piccione. Sono finiti i congressi dei partiti».

Perché il ritardo nei soccorsi? Esclude input dissuasivi?
«Probabile che nella procedura ci sia stata qualche falla, ma mi rifiuto di pensare che qualcuno abbia detto: “Non intervenite”. Solo pensarlo è disumano».

Cosa intende?

«Abbiamo ripetuto ovunque che chi sta annegando ha il diritto di essere soccorso. E anche le nuove norme sulle Ong non pregiudicano questo principio».

C’è chi stigmatizza l’assenza da Cutro della premier.

«Non ha bisogno di esporre il proprio dolore. Mi preoccuperei di chi finge di essere addolorato, e sono tanti, ma non ha mai avanzato una sola, misera, minima proposta per fermare i naufragi».

Succederà ancora ciò che è accaduto a Cutro?

«Purtroppo con il bel tempo la situazione nel Mediterraneo sarà ancora peggiore degli anni passati. Sperimentata la rotta turca partiranno a migliaia».

Mette le mani avanti?

«No, lancio un grido di allarme. Non si può arrestare un fenomeno epocale a mani nude di fronte alla Ue che si volta dall’altra parte».

Meloni ha ottenuto qualcosa o niente?

«Se nel Consiglio Europeo del 23 -24 marzo tra i temi all’ordine del giorno c’è quello di una politica comune per il Mediterraneo si deve alla tenacia e lungimiranza della nostra premier».

Nel concreto?

«Intanto ha neutralizzato lo spauracchio di un governo che sarebbe stato isolato all’estero. Lei è stata ben accolta ed ha avuto l’appoggio di tutti alla sua strategia».

Ovvero?

«Bloccare le partenze illegali per far arrivare chi ne ha diritto in sicurezza. E con il Piano Mattei si avvia con l’Africa un rapporto di cooperazione con un approccio diverso, si punta al reciproco sviluppo. Ora si deve passare dal protocollo all’azione».

Cosa vi aspettate?

«L’Ue non si è mai impegnata in maniera concreta e seria sui migranti. Erdogan ha avuto 6 miliardi per neutralizzare la rotta balcanica. Ora c’è questa la nuova rotta via mare. Ecco a cosa serve l’Ue. Dopo queste tragiche morti spero che ciò che non ha saputo fare finora la ragione lo faccia il cuore».

Lei sta affrontando anche l’emergenza siccità. In estate avremo rubinetti a secco?
«Non lo credo. Però non è più un’emergenza, ma una condizione con cui conviveremo. Serve intanto un’inversione di tendenza nelle abitudini: sobrietà e meno sprechi».

Ma il governo che farà? Si costruiranno i laghetti?

«In Sicilia ne ho finanziati centinaia ma non risolvono la sete dei campi. Servono infrastrutture. Nuove realizzazioni e manutenzione dell’esistente».