Rosario Salvatore Aitala entrato in magistratura nel 1997. Prima di approdare all’Aja stato consigliere nelle aree di crisi e criminalit internazionale di diversi Paesi
Il diritto internazionale penale un modo di guardare il mondo. Chiunque legga le pagine della storia delle atrocit di massa, anche se molto distanti nel tempo e nello spazio, diventa testimone di crimini che invocano giustizia. Lo ha scritto nel suo ultimo libro Rosario Salvatore Aitala, il giudice italiano che con altri due giudici – la giapponese Tomoko Akane e il costaricano Sergio Ugalde – ha accolto le richieste di Karim Khan, il procuratore capo della Corte penale internazionale dell’Aja, che aveva avviato un’indagine sui crimini di guerra e contro l’umanit commessi da i militari russi e Vladimir Putin in Ucraina. Il verdetto arrivato: mandato di arresto internazionale per crimini di guerra. Il presidente russo accusato di aver deportato migliaia di bambini ucraini in Russia, insieme alla commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova.
Aitala,
Professore di diritto internazionale penale alla LUISS, 55 anni, Aitala stato fino al 1992 funzionario di polizia e nel 1997 entrato in magistratura. Ha lavorato a Milano, Trapani, Roma ma stato molto all’estero. Prima di arrivare all’Aja stato consigliere per le aree di crisi e la criminalit internazionale del ministero degli Esteri in Albania, Afghanistan, Balcani e America Latina e consigliere per gli affari internazionali del presidente del Senato Piero Grasso.
componente della commissione sui crimini di guerra istituita dall’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia. Nel suo libro ha scritto: nel secolo pi violento di sempre, il Ventesimo, che il male smisurato si afferma come meditata strategia politica giocata sulla pelle di milioni di persone inermi. Dunque non mera malvagit: piuttosto grammatica del potere.
17 marzo 2023 (modifica il 17 marzo 2023 | 18:03)
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