La premier spera di strappare Ancona al centrosinistra, la segretaria Pd mira a riconquistare Pisa e Siena. Ma se la maggioranza compatta (nonostante le divisioni nel governo), le opposizioni restano divise
Va in scena il primo vero scontro elettorale tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. La partita del Friuli Venezia Giulia, infatti, non pu considerata tale visto che la segretaria del Pd era alla guida del partito da appena un mese.
Sulla carta la segretaria dem parte con un certo vantaggio. Il centrodestra, infatti, ha pi da perdere del centrosinistra visto che guida la maggior parte dei capoluoghi in cui si votato domenica si torner a votare luned. Non solo: in quegli stessi capoluoghi alle scorse politiche il centrosinistra ha conquistato il 3,7 per cento in pi rispetto alla media nazionale, mentre il centrodestra ha ottenuto in 2 per cento in meno.
I terreni di gioco di questa prima tornata di amministrative sono pi d’uno. C’ Ancona, dove il centrodestra non ha mai vinto e che la premier spera di strappare al centrosinistra. Non ne ha fatto mistero nella kermesse organizzata nel capoluogo delle Marche con Salvini, Tajani e l’onnipresente Pino Insegno: Governo e regione sono una filiera che funziona. Manca solo Ancona….
E poi c’ Brescia. Non a caso il centrodestra ha deciso di chiudere l (sempre con Meloni, Salvini e Tajani) la sua campagna elettorale. Segnare un punto in uno di quei due capoluoghi sarebbe importante per la maggioranza e consentirebbe a Meloni di rafforzare la sua leadership sul centrodestra.
Ma anche Schlein ha delle ambizioni ben precise. Innanzitutto quella di riconquistare le roccaforti toscane di Pisa, Siena e Massa. E infatti la segretaria del Pd ha chiuso la sua campagna proprio in quella regione: prima a Pisa e poi a Siena, che al Pd viene considerata la pi contendibile delle citt toscane, nonostante l i dem vadano senza il M5S. Riprendere la guida anche di uno solo di questi capoluoghi rappresenterebbe per i dem un’inversione di tendenza importante e dimostrerebbe che l’effetto Schlein si fa sentire.
Anche Vicenza, dove si presenta il giovane Giacomo Possamai viene monitorata con attenzione: arrivare al ballottaggio per i dem sarebbe una vittoria, perch al Nazareno sono convinti che al secondo turno il loro candidato potrebbe farcela.
Ma queste comunali, pur nel loro piccolo, aprono anche uno scorcio sul futuro in vista delle elezioni politiche, che rappresentano il vero big match per Meloni e Schlein: il centrodestra si presenta quasi dovunque unito, mentre le opposizioni continuano a marciare separate. E cos, mentre Meloni, Tajani e Salvini, nonostante le divisioni e gli scontri di governo, non hanno avuto nessun problema a partecipare insieme ai comizi, cosa che servita alla premier per dimostrare e confermare la sua leadership sul centrodestra, lo stesso non si pu dire per il centrosinistra. Anche l dove Schlein e Conte sostenevano lo stesso candidato i due non si sono mai incrociati.
Qualche giorno fa a Torre del Greco la segretaria dem e il leader 5 stelle sono riusciti nel capolavoro di tenere due comizi separati nella stessa data, nello stesso luogo, per lo stesso candidato. stato il giorno in cui l’ex premier ha annunciato: Non c’ nessuna concreta prospettiva di un’alleanza strutturale con il Pd. Ma Schlein non dispera che Conte si riduca a pi miti consigli e che, negli eventuali ballottaggi, come avvenuto a Udine, le opposizioni si ricompattino.
Per il futuro, invece, la leader dem punta sul fatto che i grillini non vorranno assumersi la responsabilit di una seconda vittoria del centrodestra alle politiche. Difficile, comunque, che questo voto abbia ripercussioni concrete sui due schieramenti, anche se, indubbiamente un eventuale calo di Fratelli d’Italia non potrebbe rappresentare un buon segnale per Meloni.
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15 maggio 2023 (modifica il 15 maggio 2023 | 07:28)
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