Introdotto un nuovo reato: per «morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina» fino a 30 anni di reclusione. Meloni: reato universale, lo perseguiremo anche se avvenuto fuori dai confini
Le norme contenute nel decreto immigrazione, approvato dal Consiglio dei ministri, introducono nuove regole sia sui flussi, cioè il numero di immigrati che possono raggiungere l’Italia ogni anno, sia sui nulla osta per lavoro, sia sulle pene per gli scafisti.
Ingressi pianificati a tre anni
Il numero di stranieri da ammettere in Italia (i cosiddetti flussi) saranno definiti non più su base annuale ma triennale. Per il triennio 2023-2025, si procederà con un iter più rapido. Lo scopo è dare un segnale immediato ai migranti: entrare legalmente è più facile. Nella stessa ottica le quote saranno determinate premiando i Paesi che promuovono campagne mediatiche (anche un video preparato dalla Rai) sui rischi dell’immigrazione clandestina. Chi fa corsi di formazione riconosciuti in Italia potrà richiedere l’ingresso anche al di fuori dei numeri determinati dai flussi. Stretta invece sui permessi per protezione speciale (profughi e perseguitati).
Permessi di lavoro più lunghi e nulla osta semplificati
Disposto il prolungamento di un anno (da 2 a 3) per il primo rinnovo del permesso di soggiorno. Semplificato il rilascio del nulla osta al lavoro anche per esigenze stagionali. Le aziende agricole che avendo fatto domanda non siano tra quelle alle quali vengono assegnati lavoratori, hanno la priorità rispetto ai nuovi richiedenti. Riduzione dei contributi alle imprese che adoperano lavoratori irregolari. Per contrastare le agromafie, il personale impegnato nella repressione delle frodi alimentari, avrà la qualifica di ufficiale o di agente di polizia giudiziaria.
Per i trafficanti fino a 30 anni di carcere
Per chi «promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato» la pena minima passa a 2 anni, la massima a 6. In caso di reato aggravato, per esempio a fini di sfruttamento o prostituzione, le pene vanno da 6 a 16 anni. Introdotto un nuovo reato: per morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina. La pena, in caso di morte di più persone, è da 20 a 30 anni. Sarà un «reato universale»: perseguito dall’Italia anche nel caso, per esempio, di un naufragio in acque internazionali.
Nuovi centri per il rimpatrio e possibilità di commissariare le strutture
Saranno realizzati altri centri di permanenza temporanea per il rimpatrio. Le procedure per la realizzazione saranno semplificate, con una deroga fino alla fine del 2025 alle norme del codice appalti, pur nel rispetto delle norme europee e delle norme antimafia. In caso di gravi inadempimenti dei gestori, il prefetto potrà commissariare i centri governativi di accoglienza o il trattenimento degli stranieri. Per l’esecuzione delle espulsioni a seguito di condanne, eliminata la necessità di convalida del giudice di pace.
9 marzo 2023 (modifica il 9 marzo 2023 | 22:23)
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