Non ci sono conferme ufficiali, ma i segnali che arrivano dal Vaticano fanno capire che l’incontro possibile
Di conferme ufficiali non ce ne sono, il momento delicato e meno si parla meglio , qualsiasi parola, anche pronunciata con le migliori intenzioni, rischia di diventare un ostacolo pi che un aiuto alla pace, ma insomma ai piani alti della Santa Sede fanno notare che nella giornata di sabato l’agenda ufficiale del Papa vuota, il che accade assai di rado. Lo spazio per un incontro aperto.
Del resto le indiscrezioni su un’udienza al presidente ucraino Volodymyr Zelensky in arrivo a Roma si sono moltiplicate ieri pomeriggio e Oltretevere il possibile diventato probabile, accompagnato della certezza che Francesco, nel caso, non aspetta altro ed pronto a riceverlo: perch la pace si fa sempre aprendo canali, osservava a fine aprile, di ritorno dall’Ungheria, annunciando una missione riservata per aprire una strada di pace tra Mosca e Kiev.
Cos la missione in corso e andr avanti, ha confermato l’altro giorno il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, aggiungendo una considerazione che suona come un indizio: S, ci sono novit, ma naturalmente a livello riservato. Per dire quanto sia difficile, dopo che Francesco ne aveva parlato ai giornalisti sia Zelensky sia il Cremlino avevano detto di non sapere di missioni di sorta. Era stato lo stesso Parolin a confermare che, in effetti, le due parti a suo tempo sono state informate, poi la faccenda si risolta: Non erano smentite, ci sono stati contatti in cui si chiarito da entrambe le parti che si trattato di un misunderstanding, un equivoco, ha detto il capo della diplomazia vaticana.
Resta tutta la difficolt di una missione che appare pi che mai ardua, dopo quattordici mesi di tentativi. Francesco ha gi ricevuto Zelensky ma era un paio d’anni prima dell’invasione russa, l’8 febbraio 2020, anche se gi allora la Santa Sede scriveva che i colloqui in Segreteria di Stato sono stati dedicati principalmente alla situazione umanitaria e alla ricerca della pace nel contesto del conflitto che, dal 2014, sta ancora affliggendo l’Ucraina.
Poi la situazione precipitata, all’indomani dell’invasione Francesco and di persona all’ambasciata di Mosca, il 25 febbraio 2022, e il giorno dopo parl al telefono con Zelensky, torn a parlargli un mese pi tardi. Nel frattempo telefonate e contatti con le parti sono stati continui.
Dall’inizio della guerra, la diplomazia della Santa Sede spiega di essere pronta a favorire in qualsiasi modo il dialogo, fino a ospitare colloqui di pace in Vaticano. Io sono disposto a fare tutto quello che si deve fare, ha ripetuto Francesco. Oltretevere ci si aspetta che Zelensky rinnovi al Papa l’invito ad andare in Ucraina. Francesco, che ogni settimana ha ribadito la sua vicinanza al martoriato popolo ucraino, spiega da tempo che andr a Kiev se potr andare anche a Mosca. La porta della pace stretta.
12 maggio 2023 (modifica il 12 maggio 2023 | 07:40)
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