Come denunciare la violenza del regime senza subire i colpi della censura? Con l’aiuto di attori e attrici, la fotografa Azadeh Akhlaghi mette in scena morti tragiche avvenute fra il 1905 e il ‘79 per riflettere sul circolo vizioso in cui rimasto intrappolato il Paese
Azadeh Akhlaghi fotografa il passato dell’Iran per far riflettere sul circolo vizioso in cui intrappolato il suo Paese. La serie By an Eye-Witness (Da una testimone oculare), realizzata tra il 2009 e il 2012, composta da 17 foto in cui attori, come in un film, mettono in scena morti tragiche avvenute tra il 1905 e il 1979, tra la rivoluzione costituzionale e la rivoluzione islamica. L’idea del progetto nasce da eventi pi recenti: le proteste nel 2009 e la morte di Nega Agha Soltan, studentessa uccisa in strada da un proiettile al petto. Akhlaghi inizi a pensare ai freedom fighters , persone che scendono in campo anche se sanno che moriranno quello stesso giorno. Immagini che tornano attuali dopo le proteste per Mahsa Amini. Rappresentare figure del passato che il regime non ama ma almeno non odia ha permesso all’artista, che vive a Teheran, di superare il filtro della censura.
Quella morte per torture nel ‘29
Tra le immagini c’ l’esecuzione dell’intellettuale di sinistra Bijan Jazani nel 1975. Il regime islamico uccise tremila di loro negli anni Ottanta nella prigione di Evin. Per davanti a questa foto pu dire che successo sotto lo Sci, ci dice l’artista via Skype con una connessione traballante. Quando ci fu la mostra a Teheran, tra il pubblico c’era la madre di Sohrab Aarabi, 19 anni, ucciso pochi giorni dopo Nega. La donna si sofferm su un’altra foto, che rappresenta il cadavere di Taghi Arani, morto in prigione nel 1929 per torture cos brutali che sua madre, china su di lui, non riusc a riconoscerlo. ”Vuol dire che qualcuno ricorder Sohrab fra 80 anni”, mi disse. E riconobbe s stessa, perch avevo mostrato alla mia attrice una foto della madre di Sohrab scattata quando ritrov il corpo del suo ragazzo. L’artista, che si dice ispirata anche da Caravaggio e dal cinema italiano, fu assistente alla regia di Abbas Kiarostami tra il 2005 e il 2009. Come il suo mentore scomparso nel 2016, vuole restare in Iran, in un momento in cui moltissimi artisti sono in prigione o lasciano il Paese.
Tra dittatori e ribellioni
Accadde anche nel 1979: una delle 17 foto mostra la morte del grande regista Sohrab Shahid Saless, mentore di Kiarostami, che in esilio a Chicago non riusc pi a fare film, divenne alcolista e il fegato cedette nel 1998. Voleva uccidersi. In ciascuna di queste foto vedrete la stessa Akhlaghi, con un velo rosso sulla testa: testimone che ha ricostruito i fatti per quel che ha potuto. In una sola, quella di Jazani, c’ solo il velo, abbandonato a terra. Ora Akhlaghi ha realizzato una nuova serie di foto panoramiche larghe 7 metri, ambientate nello stesso periodo storico, dal titolo
Circolo vizioso . Tre colpi di Stato, tre scene di prigioni, la ribellione, la vittoria e, pochi mesi dopo, l’inizio di una nuova dittatura. Ma non il momento giusto per mostrarlo.
17 marzo 2023 (modifica il 17 marzo 2023 | 08:21)
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