Con un finale da thriller hollywoodiano, a poche ore dall’apertura della Borsa Tokyo — si conclusa ieri verso le 19 e 30, dopo un week end di trattative febbrili, la complessa vicenda del salvataggio del Credit Suisse. La seconda banca elvetica da anni in difficolt ed stata colpita da un colossale deflusso di depositi(10 miliardi di franchi al giorno) dopo il fallimento di tre banche statunitensi, prima fra tutte la Silicon Valley Bank. Il colosso bancario svizzero Ubs, 60 miliardi di franchi di capitalizzazione e prima banca del Paese stato chiamato a salvare la banca concorrente dalle stesse autorit di governo e regolamentari elvetiche. Dopo un primo rifiuto da parte del Consiglio di Credit Suisse di un’ offerta di un miliardo di franchi per rilevare la banca e un successivo rilancio a 2 miliardi, l’accordo stato infine trovato per un controvalore di 3 miliardi di franchi. Poco pi di 3 miliardi di euro a fronte di una capitalizzazione del titolo Credit Suisse che venerd scorso, alla chiusura dei mercati, si aggirava intorno ai 7,4 miliardi di franchi. In pratica Ubs pagher le azioni del Credit Suisse 0,76 franchi ciascuna (l’offerta iniziale era di 0,25 franchi) . Trattandosi di un’operazione carta su carta non vi sar un esborso monetario diretto da parte di Ubs, ma tutti gli azionisti del Credit Suisse riceveranno una azione Ubs ogni 22,48 azioni del Credit Suisse come corrispettivo della fusione.
Il salvataggio del Credit Suisse si concluso con il pieno sostegno del governo e della Banca centrale svizzera, la Bns, entrambi parti attivissime nella ricerca e nel raggiungimento dell’accordo. La Bns si detta disponibile ad aprire una linea di credito di 150 miliardi di franchi svizzeri al nuovo colosso bancario che rappresenta ormai la spina dorsale del sistema finanziario elvetico.
Il Consiglio federale svizzero ha annunciato l’accordo sottolineando che Ubs la migliore soluzione per ripristinare la fiducia e rassicurare i mercati. La piazza finanziaria doveva essere protetta e anche la nostra economia. Un crollo di Credit Suisse avrebbe avuto delle conseguenze molto gravi per la Svizzera e per il mondo, ha sottolineato il ministro delle finanze elvetico Karin Keller-Sutter.
Dello stesso tenore il commento di Washington e di Francoforte. Il Tesoro americano e la Fed danno il benvenuto all’accordo fra Credit Suisse e Ubs, si legge in una nota congiunta. Accolgo con favore la rapidit dell’azione e le decisioni prese dalle autorit svizzere. Esse sono fondamentali per ripristinare condizioni di mercato ordinate e garantire la stabilit finanziaria, ha affermato in una nota Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, dopo l’annucio della fusione.
Si apre adesso la partita dell’integrazione tra le due banche, fino alla settimana scorsa concorrenti. Saranno tempi difficili per i dipendenti. Cercheremo di risolvere questo periodo di incertezza nel pi breve tempo possibile, ha dichiarato il presidente di Ubs, Colm Kelleher. La banca ha pi di 50.000 dipendenti in tutto il mondo, 17.000 dei quali in Svizzera. Nessuno in conferenza stampa ha fornito una stima del numero di lavoratori a rischio ma si parla di 10mila possibili esuberi. Kelleher ha detto che saranno ridotte le dimensioni dell’unit di investment banking del Credit Suisse, che stata quella che ha dato pi problemi negli ultimi anni e che stata coinvolta in diversi scandali. L’investment banking non rappresenter pi del 25% delle attivit della banca, ha concluso.