Una strategia win-win per Germania e Italia. Che permetterebbe al gruppo di espandere la sua impronta in Europa e aiuterebbe Ita Airways a garantirsi un futuro in una casa solida. Nei giorni in cui entrano nel vivo le trattative con il Tesoro per un investimento di minoranza di Lufthansa, il colosso europeo dei cieli spiega ufficialmente (anche ai suoi oltre 110 mila dipendenti) perch la mossa sull’aviolinea tricolore ha senso da un punto di vista industriale.
I negoziati
Nel bollettino in inglese e tedesco due pagine — su nove — sono dedicate alle trattative in esclusiva tra Lufthansa e il ministero dell’Economia italiano. L’intenzione del gruppo di entrare prima con una partecipazione di minoranza — attorno al 40% —, quindi salire al 100% quando la compagnia italiana avr smesso di perdere soldi. Al momento, spiega il gruppo, i negoziati sono in corso per quanto riguarda la possibile forma della partecipazione, l’integrazione commerciale e operativa di Ita in Lufthansa e le sinergie che ne deriveranno.
Il mercato italiano
Tradizionalmente l’Italia ha sempre esercitato una forte attrattiva sui viaggiatori privati di tutto il mondo, si legge. Allo stesso tempo la sua economia fortemente orientata all’esportazione ne fa un’importante destinazione per i viaggi d’affari. Motivo per cui la compagnia aerea italiana, che ha subto una profonda ristrutturazione e che opera dal suo hub di Roma (Fiumicino, ndr), si inserisce perfettamente nella rete di rotte del gruppo Lufthansa.
Il nodo delle dimensioni
In un passaggio dell’informativa Lufthansa cerca di rispondere ai dubbi. Gli scettici temono un’eccessiva complessit in un altro investimento/acquisizione, si legge. Ma abbiamo gi dimostrato come questo possa essere attuato con successo con le acquisizioni di Swiss, Edelweiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines e Air Dolomiti. L’intenzione su Ita riveste un ruolo strategico: Per avere successo a livello globale le dimensioni sono fondamentali. Con le sue 11 compagnie Lufthansa il quarto gruppo al mondo in termini di fatturato dopo i tre americani (American Airlines, Delta Air Lines, United Airlines).
La strategia multimarca
Ma la sola principale aviolinea del gruppo, Lufthansa Airline, non nemmeno nella top ten dei concorrenti internazionali. Ecco perch i vettori in Austria (Austrian Airlines), Belgio (Brussels Airlines) e Svizzera (Swiss, Edelweiss) rafforzano Lufthansa e viceversa offrendo un’elevata flessibilit nelle rotte e una minore dipendenza dai singoli hub. Cruciale per il successo di questa strategia multimarca che ogni brand sia autonomo e abbia un profilo specifico, viene spiegato. Ogni compagnia guidata da un management locale e si rivolge ai clienti dei mercati locali.
I posizionamenti
Nel documento il gruppo sintetizza i vari posizionamenti. Lufthansa e Swiss sono i vettori premium. Austrian Airlines e Brussels Airlines combinano un’offerta di alta qualit con quella dai costi contenuti per poter competere anche con i vettori low cost nei mercati nazionali. CityLine, la divisione regional di Lufthansa, serve le rotte di ”alimentazione” su Francoforte e Monaco oltre a quelle europee pi brevi. Eurowings ed Eurowings Discover puntano al segmento turistico. Edelweiss supporta i servizi offerti nell’hub di Zurigo. L’italiana Air Dolomiti serve il mercato del Nord Italia attraverso l’hub di Monaco.
Il futuro di Ita
I tedeschi non svelano le carte sulla collocazione di Ita e sottolineano che come membro della famiglia fornir all’Italia una serie di collegamenti internazionali. Gli esperti sostengono che in un primo momento e date le perdite di questi mesi difficilmente Ita dovrebbe essere collocata sin dall’inizio nel segmento premium, per questo pi probabile che sia a met tra Lufthansa-Swiss (quest’ultima ha chiuso il 2022 con un risultato operativo positivo per 476 milioni di euro) e Austrian Airlines-Brussels Airlines o assieme a queste ultime due.