Il teatro, le carte, gli ombrelli: quelle superstizioni coltivate come se fosse un affettuoso bisnonno. Credenze del passato che forse meritano per di essere studiate
Il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze ha fissato per venerd 17 marzo la prima Giornata Anti-Superstizione del 2023 (si replicher in un secondo venerd 17). Al motto di Essere superstiziosi porta male venerd 17 il Cicap entrer nelle universit per ridicolizzare le superstizioni legate al conseguimento della laurea, all’iscrizione all’universit o alla vita accademica. L’invito aperto a tutti i non superstiziosi (ma direi anche ai superstiziosi, perch no?) che vorranno contribuire al tema, studenti, docenti e cittadini. Pavarotti era superstizioso e portava sempre un chiodo quando doveva cantare: cant sempre bene. Nei teatri non ci si veste mai di viola. C’ un’opera di Verdi (posso dirla o non dirla?)… ma diciamola, La forza del destino, che porta male (in genere cade un pezzo della scena).
Poi portano male la Donna di picche, il 13 e il 17, il 666 che il numero del diavolo, scendere dal letto la mattina con il piede sinistro, calpestare la fuga delle piastrelle per strada (per il Manuale diagnostico dei disturbi psicologici ci significa che sei “ossessivo-compulsivo”), girare su se stessi. Porta male dormire davanti allo specchio – ma non nei motel dove, per, non si deve dormire – e portano male gli ombrelli aperti in casa, non parliamo del sale versato sul tavolo. Addentrandosi, ci sono poi le pratiche del malocchio, l’esorcista, la maga, la strega… Quello della Superstizione un pantheon complesso, affollato quasi quanto quello delle divinit e riti di tutti i culti dell’umanit. Per altro, dipende dalle culture, poich in alcune porta bene qualcosa che altrove porta male. Leon Battista Alberti – mica il primo scemo che passa per strada – era di quelli che dicevano di non crederci, ma che era meglio tenere in considerazione le scaramanzie all’atto di fondazione di una citt (il “non si sa mai”).
Per altro, fino all’Illuminismo, tutti i fenomeni naturali dipendevano da configurazioni astrologiche, microcosmi e macrocosmi, similitudini, rimandi, quindi amicizie o inimicizie tra legnami, piante, fiori, animali, cose… Ovviamente, la vita di un neonato dipendeva dall’oroscopo: gli astrologi di corte erano strapagati per fornire interpretazioni strepitose a seconda delle configurazioni astrali, tipo se il Sole era in Leone o il Capricorno era altrove. Poich non ci credo, credo che la Superstizione sia una delle materie pi affascinanti da studiare. Se la Kabala e la Numerologia sono qualcosa di pi sacro e pi colto, i libri sulle superstizioni recano una diffusa credenza popolare che li rende intriganti per una Storia di Lunga durata alla Le Goff. Per non parlare del contributo della Superstizione all’arte figurativa, con i suoi manuali di iconologia e segni e segnetti sparsi nei quadri.
Molti pittori del Cinque e Seicento, del resto, erano anche alchimisti e credevano nella trasmutazione dei metalli, nel passaggio dalla Nigredo all’Albedo, nell’Ars Magna… un universo spettacolare di conoscenze fantastiche. La Superstizione (la scrivo maiuscola come nella presentazione dell’evento: sono anche gli organizzatori di quelli che non si sa mai?) stata un paradigma culturale; poi con l’Illuminismo la Scienza moderna ha vinto scacciandola come portato delle tenebre, credulit popolare, diceria, roba da terzo mondo, per analfabeti, l’anti discipline Stem. Ma dobbiamo coltivarla come se fosse il nostro bisnonno: non c’ pi, ma vogliamo che la si ricordi con affetto. E poi, la Superstizione pu essere anche un placebo psicologico: se scendo il letto con il piede giusto mi do forza per pensare che sia una giornata migliore (poi magari non lo ). Essere superstiziosi non credo che porti male, non porta niente se non a dischiudere le porte per lo studio del passato popolare.
15 marzo 2023 (modifica il 15 marzo 2023 | 23:30)
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