Non il contratto lungo o corto ad aver interrotto i rapporti tra Spalletti e De Laurentiis: la email del presidente in cui si esercitava in automatico il rinnovo senza parlare con l’allenatore stato l’innesco. Anche le invasioni di campo sulle formazioni hanno pesato
Non il contratto lungo o corto ad aver interrotto i rapporti tra Spalletti e De Laurentiis e non neanche una questione di soldi. Qualcosa ho guadagnato— ripete molto spesso l’allenatore del Napoli— sono un privilegiato. Del resto osservarlo nella sua dimensione familiare, che sia a Milano al Bosco Verticale o nella tenuta Rimessa in Toscana evidente la condizione dell’uomo pi che benestante che non alla ricerca di ulteriore arricchimento. Un uomo che ha il senso delle cose, vive di stimoli interiori, cerca le sfide impossibili. Napoli stata questo:Sono arrivato per vincere e ci siamo riusciti. Spalletti ha fame, certo, ma come allenatore. Ritiene anche che il suo valore sia accresciuto, ma non questo un motivo di risentimento o di screzio con De Laurentiis. Non c’ trattativa, la sua frase chiarissima. Nessun premio mancato, n rifiuto di soldi. Le smentite in tal senso sono arrivate puntuali.
La lettera nel momento pi amaro
Quando il 19 aprile scorso, lui Spalletti, amareggiato per l’eliminazione dalla Champions e nel suo ufficio di Castel Volturno recrimina su quello che sarebbe potuto essere, sull’errore che attribuisce all’arbitro Marciniak per il fallo da rigore su Lozano non fischiato, gli arriva la ormai famosa lettera del presidente. La comunicazione della Pec inoltrata in Lega per il rinnovo del contratto. Quello stato il momento in cui l’uomo si sentito non rispettato. Vuole continuare ad essere l’allenatore del Napoli ma ritiene che la decisione vada condivisa, al di l del diritto che autorizza il presidente a non consultarlo. Si ritrova tra le mani una missiva in cui ci sono s ringraziamenti e attestati di stima ma nulla che sia, dal suo punto di vista, umanamente apprezzabile.
La Champion mancata
L’eliminazione dalla Champions, nonostante lo scudetto ormai vinto, un dolore per Spalletti e per la squadra. De Laurentiis ne ha chiesto conto invece: com’ potuto accadere? La differenza tra il dispiacere e l’arrabbiatura, come se la finale fosse stato un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. Al punto che finita la stagione il presidente lo ha addirittura riproposto.
Le invasioni di campo sulla formazione
Spalletti l’unico allenatore dell’era De Laurentiis ad aver vinto lo scudetto. E quando la stagione cominciata nessuno ci avrebbe scommesso. La rivoluzione, il taglio del tetto ingaggi e le scommesse di Kvara e Kim. Perch all’epoca questo era il clima. De Laurentiis era stato l’unico a dirlo, a maggio addirittura. Ci ha visto lungo, sicuramente. Ma in quella fase la sua dichiarazione fu una ulteriore pressione. Il presidente stato molto presente, suggerendo di tanto in tanto questo o l’altro giocatore da schierare titolare. Chiedendo anche conto delle sostituzioni effettuate dal tecnico. Spalletti le ha considerate invasioni.
La telefonata per lo scudetto
La vittoria dello scudetto a Udine, la festa in campo e fuori. De Laurentiis non c’era, la squadra e l’allenatore hanno festeggiato fino all’alba nel ritiro dell’hotel La Di Moret. Centinaia di tifosi davanti all’ingresso, la squadra ritiene di dover uscire e ringraziare per il sostegno. Il presidente non si fa sentire. Spalletti se l’ legata al dito.
21 maggio 2023 (modifica il 21 maggio 2023 | 17:09)
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