Il trio di producer italiani ha aperto la loro etichetta, Aeterna Records. E, tra maggio e giugno, pubblicheranno un ep per i club. Mentre hanno in lavorazione un singolo per le radio
MILANO Sono arrivati fino ad Harvard, anche se ammettono di sentirsi più a loro agio in console che in cattedra: i Meduza, trio di producer italiani famosi all’estero, lo scorso anno sono stati ospiti del prestigioso ateneo americano per raccontare il loro percorso musicale: «Quando ci è arrivata la convocazione pensavamo fosse uno scherzo. Ma è bello vedere tanti ragazzi curiosissimi, è stato un po’ come rivivere la nostra storia». Prima di essere un fenomeno da 15 miliardi
di
stream, Mattia Vitale, Simone Giani e Luca De Gregorio hanno ricevuto «tanti no e porte in faccia».
Anche per questo hanno deciso di aprire la loro etichetta, la Aeterna Records, che oltre a fare da contenitore alla loro musica «dandoci la libertà di fare quello che vogliamo», darà spazio agli emergenti: «Ci mettiamo a disposizione di chi ha un talento, diamo un metodo, dei consigli e un’opportunità. Quel che cerchiamo sono idee che stupiscano, oggi un po’ carenti. Noi al tempo avremmo sognato una porta per arrivare al grande pubblico».
Loro tre, tra maggio e giugno, pubblicheranno un ep di sei tracce per i club, mentre hanno in lavorazione un singolo per le radio. Nei prossimi mesi si muoveranno fra i club di Ibiza, Las Vegas e Miami «e quest’anno dovremmo iniziare anche con l’Asia». Il 7 ottobre, invece, li aspetta una data al Fabrique di Milano con «Odizzea», un live show suonato con tanti effetti visual: «Siamo di Milano quindi è un traguardo grosso, ma per noi è solo l’inizio. Da italiani è un orgoglio avere dei risultati qui, come quando siamo stati ospiti a Sanremo».
Non pensano a un brano in italiano o alla collaborazione con un artista italiano? «Per ora preferiamo puntare a un mercato più globale. Così come i Måneskin hanno dovuto fare pezzi in inglese per l’estero, anche noi dobbiamo spingere su quello». Hanno invece in sospeso un disco con Ed Sheeran, per cui hanno già remixato il singolo «Bad Habits»: «È lì parcheggiato e con lui ci sentiamo, ma ci manca l’idea giusta, e se non crediamo in qualcosa al cento per cento non la facciamo uscire» Anche per i nostri singoli radiofonici è così: ne abbiamo due o tre cento, ma puntiamo solo sulla traccia che mette tutti d’accordo, per questo ne arriva solo uno all’anno».
12 marzo 2023 (modifica il 12 marzo 2023 | 20:58)
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