L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti nella conferenza di vigilia dell’Inter: «Qui ho dato tutto, falso che ho rifiutato soldi, falso che ho clausole da pagare. La Juve? Quest’anno no»
«Non ho bisogno delle ali, non devo volare da nessuna parte. Semmai per quello che vorrei fare mi serviranno un paio di stivali». Luciano Spalletti è quasi divertito dalle parole del presidente De Laurentiis sul suo conto («non voglio tarpargli le ali»). Ma è anche emozionato, ed è il colpetto di tosse che ogni tanto gli strozza la voce e che lo tradisce, soprattutto quando parla della squadra come « ragazzi eccezionali che ho avuto».
La conferenza prima dell’Inter non è un addio dichiarato ma è un saluto che viene dal cuore in cui il tono della voce è alterno: più alto quando ribadisce a suo avviso le inesattezze che ha letto: «Non è vero che ho rifiutato soldi, non è vero che ho clausole da pagare e non è vero che aspetto una squadra da allenare, falso che sono alla ricerca di un’altra squadra». Più dolce quando si rivolge ai napoletani in una ipotetica lettera di fine stagione: «Ho dato tutto il tempo che ho avuto e ho ricevuto più di quanto ho dato». Sembra un addio, è un addio, ma non lo dice mai: «Durante la cena con il presidente ho chiarito la mia posizione, non c’è trattativa. È tutto già definito, ma spetta a lui comunicarlo». Va alla Juve Spalletti nei prossimi anni? Sincero e di nuovo divertito: «Io parlo per quest’anno e dico di no. Poi ognuno può reinventarsi nel lungo periodo».
20 maggio 2023 (modifica il 20 maggio 2023 | 18:09)
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