La foto ritrae il pavimento a mosaico della sala delle palestre della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, monumento di inestimabile valore della siciliana Val di Noto. E il bikini che indossano le atlete proprio il primo bikini di cui si conserva memoria
Questa rubrica di Roberto Saviano stata pubblicata su 7 in edicola il 17 marzo. E’ dedicata alla fotografia. Meglio, ad una foto da condividere con voi — spiega l’autore — che possa raccontare una storia attraverso uno scatto. Perch la fotografia testimonianza e indica il compito di dare e di essere prova. Una prova quando la incontri devi proteggerla, mostrarla, testimoniarla. Devi diventare tu stesso prova
Ho tra le mani una guida turistica di Piazza Armerina le cui prime parole sono: Importante e magnifica cittadina dell’Ennese…. Importante, ricordate questa parola. A Piazza Armerina ha sede un monumento di inestimabile valore culturale, politico e sociale; si tratta della famosa Villa Romana del Casale, un complesso monumentale che comprende circa 60 ambienti, che fu costruito tra il III e il IV secolo d. C. Cos’ha di speciale la Villa di Piazza Armerina? Ci racconta come gli antichi romani concepissero la vita, in un perfetto bilanciamento tra otium e negotium. Nel complesso termale, infatti, non ci si rinfrancava solo dal viaggio, ma si trattavano soprattutto affari e si mangiava come se non ci fosse un domani, perch la partenza era prossima, il viaggio incerto e il domani davvero poteva non esserci. La destinazione spesso era l’Africa, dove si andava per catturare bestie feroci da portare a Roma.
BLITZ DI AGENTI IN BORGHESE IN UNA SCUOLA DI PIAZZA ARMERINA DOVE SI DISCUTEVA DI NORME IN TEMA DI DROGA
Gli schiavi venivano usati come esche viventi: sia chiaro, non di una civilt priva di contraddizioni che parliamo. Ma la Val di Noto, dal canto suo, era il granaio di Roma, ecco perch quelle terre erano battute, frequentate, aperte. Un luogo quasi magico che fungeva da crocevia di culture. Un luogo moderno, accogliente, amante del nuovo, del diverso, della conoscenza. La fotografia che ho scelto di mostrarvi questa settimana ritrae il pavimento a mosaico della sala delle palestre della Villa Romana del Casale. E il bikini che indossano le atlete proprio il primo bikini di cui si conserva memoria. Sono partito dal bikini per raccontarvi dell’atto di forza subito, lo scorso primo marzo, dagli studenti della scuola superiore di Piazza Armerina Majorana-Cascino, durante una assemblea studentesca in cui rappresentanti di Meglio Legale, promotori della campagna per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell’uso delle altre sostanze, erano stati chiamati dagli studenti per informarli riguardo alla legislazione in materia di droghe.
Durante l’assemblea, agenti in borghese hanno fatto irruzione a scuola, per… – qui devo dire che la motivazione, quella di facciata, mi sfugge – credo per che la volont fosse intimidire studentesse e studenti i quali, invece, hanno il diritto di formarsi un’idea consapevole su ci che accade attorno a loro. Basterebbe essere dotati di un minimo di empatia per rendersi conto del grottesco che c’ nell’andare in una scuola a intimidire minorenni che stanno scoprendo la vita, che la stanno scoprendo attraverso la conoscenza e che pagheranno per i loro errori, nati come conseguenza di informazioni mancanti o incomplete, rimaste incastrate nel setaccio della censura. E la responsabilit politica, di una politica talvolta codarda altre volte prepotente, che rivendica atti di forza o tace su di essi, senza stigmatizzarli.
DISSE PANNELLA CHE USARE DROGHE FACOLT UMANA PRATICATA A LIVELLO DI MASSA. MA SI REPRIME CHI INDIFESO
Marco Pannella, a proposito della diffusione dell’uso delle droghe, pronunci parole di grandissima umanit e comprensione dell’animo umano: Io non rivendico il diritto di assumere. Io dico che dinanzi alla facolt patente – che la persona ha di assumere – devo riuscire ad inserire nella consapevolezza, ma anche nelle leggi e nel costume, il senso della non necessit di quello e semmai della necessit di altro. E aggiunse, era il 1973, un concetto di una modernit disarmante: Se tu vuoi vietare l’esercizio di una facolt umana praticata a livello di massa, tu fallirai e sarai costretto all’illusione autoritaria del potere che colpisce il “colpevole” e lo colpisce a morte.
L’uso di droghe una facolt umana ed praticata a livello di massa. E quando la repressione colpisce, colpisce il segmento pi debole, quello pi indifeso. E, soprattutto, lo colpisce a morte. Per Maurizio Gasparri, che campa in un mondo tutto suo dal quale ci teniamo a debita distanza, le assemblee a scuola per parlare di cannabis non si possono fare, meglio restare nell’ignoranza. E cos, carissime studentesse e carissimi studenti, nessuno far educazione sessuale a scuola perch non sta bene parlare di sesso. Non si far educazione all’utilizzo dei nuovi media, non perch vi vogliano ignoranti e inconsapevoli – questo non accadr mai perch, da che mondo mondo, voi siete pi capaci di loro -, ma perch la nostra classe dirigente totalmente inadeguata al tempo presente. E no, non si pu parlare di droga a scuola… limitatevi a non accettare caramelle dagli sconosciuti.
18 marzo 2023 (modifica il 18 marzo 2023 | 07:51)
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