«È un bilancio positivo, cala il divario tra Lega e FdI. Il ballottaggio va cambiato ma con un consenso largo»- Corriere.it

A parit di citt che hanno gi eletto il sindaco ora ne abbiamo una in pi (Latina, oltre a Sondrio Treviso e Imperia). Il bilancio, al momento, positivo. Il capogruppo alla Camera della Lega Riccardo Molinari vede nei risultati delle Amministrative un bicchiere mezzo pieno.

Ma ci sono anche citt, come Brescia e Ancona, in cui avete tentato la spallata. Nella prima non proprio riuscita.

Abbiamo giocato tutte le nostre carte (la campagna elettorale stata chiusa da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ndr) e messo in campo uno dei nostri uomini migliori, Fabio Rolfi. Ma sapevamo che Brescia era una roccaforte storica della Dc di sinistra e dei suoi eredi.

Nemmeno portare Meloni vi ha aiutato.

Sarebbe stata straordinaria la nostra vittoria. Abbiamo dato il massimo con un candidato vero.

Ad Ancona, invece, c’ ancora il ballottaggio per tentare l’impresa.

Ma quella una citt in mano alla sinistra da trent’anni… Comunque, andiamo al secondo turno in vantaggio. Si pu essere fiduciosi.

Prima del voto il rapporto tra centrodestra e centrosinistra era di 8-5. Come finir?

Non voglio dare i numeri. Per ora, ripeto, registro un miglioramento.

Eppure, c’ chi dice che per il centrodestra c’ stata una battuta d’arresto.

Non mi pare di aver intravisto alcun effetto Schlein….

Nessun test politico, allora?

Il numero di elettori coinvolti, 6 milioni, limitato. Se ne potrebbero trarre indicazioni se ci fosse un trend univoco. Ma qui c’ chi ha vinto e chi ha perso.

Detto in altri termini?

Non vedo un governo in crisi e tantomeno una sinistra rampante.

La Lega, invece, come esce dalle urne?

Diciamo che consolida i risultati registrati alle Politiche del settembre scorso. In molte realt c’ stato un riequilibrio con Fratelli d’Italia. Si ridotto il divario.

In Veneto il centrodestra rischia di perdere Vicenza.

Beh, intanto il “nostro” Mario Conte stravince a Treviso. Poi, s, a Vicenza si va al ballottaggio. I nostri avversari hanno schierato un buon candidato, giovane e apprezzato. L’effetto novit ha pagato.

Ora si gioca la partita dei ballottaggi. Il ministro Calderoli li vuole eliminare.

C’ una nostra proposta di legge in Senato che prevede che se un candidato supera la soglia del 40 per cento non si va al ballottaggio. Ma su questo non c’ accordo con il centrosinistra. Per noi il tema si lega al ripristino delle Province e alla elezione diretta dei presidenti.

Anche lei pensa che il secondo turno stravolga la volont popolare?

Che possa esserci un esito diverso dal primo fa parte del gioco. Ma che al secondo turno qualcuno vinca con meno voti rispetto a quelli presi da un altro al primo turno un’oggettiva distorsione. E quindi, confermiamo la nostra volont di rivedere la legge elettorale dei Comuni. Ma vorremmo trovare un’intesa pi larga in Parlamento..

Per modificare una legge ordinaria basta la vostra maggioranza.

Per noi la priorit allargare il consenso. Se non ci riusciremo andremo avanti da soli.

In che tempi?

Prima vogliamo rimettere in piedi le Province con l’elezione diretta del presidente. Poi arriver il resto.

La luna di miele degli italiani con il governo continua?

Sicuramente, pur di fronte a risultati che non sono esaltanti, il clima rimane buono. Mi paiono messi peggio altri: il Movimento 5 Stelle sparito quasi ovunque.

I turni elettorali per quest’anno sono (quasi) finiti. restano in ottobre le Provinciali a Trento e Bolzano, poi vi potrete concentrare sulle Europee del 2024.

Quello sar il vero test politico. Con gli alleati di governo manteniamo un rapporto di dialogo e di collaborazione leale. Ma punteremo sui nostri cavalli di battaglia: dai decreti Sicurezza all’Autonomia allo sblocco dei cantieri. Cinque anni fa questa scelta ci premi. Ci riproviamo.

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