Si vota fino alle 15. In 5 citt capoluogo le sfide cruciali per le coalizioni di centrodestra e centrosinistra
Anche la prima giornata di apertura delle urne per le Comunali conferma il trend delle ultime consultazioni. L’affluenza in calo: alle 23 il dato del Viminale di 46,36%; in forte calo rispetto al 59,36 della tornata precedente. Ci sono parecchi punti di calo rispetto al 2018 (oltre sei), anche se va ricordato che allora si votava solo la domenica, mentre stavolta i cittadini dei 595 Comuni chiamati a decidere chi sar il sindaco che li governer possono approfittare dei seggi aperti anche oggi dalle 7 alle 15.
Poi comincer lo scrutinio e, preso atto di una disaffezione costante nei confronti delle urne (si tratti di elezioni politiche o amministrative), si accenderanno i riflettori soprattutto sui tredici capoluoghi di provincia. All’esito guarderanno anzitutto i cittadini coinvolti direttamente, ma l’attenzione sar alta anche da parte di chi sta a Roma per ricavarne indicazioni sullo stato di salute dei rispettivi partiti e delle coalizioni. Ai nastri di partenza il rapporto, considerando le maggioranze uscenti, di 8 capoluoghi espressione del centrodestra (Vicenza, Sondrio, Treviso, Imperia, Massa, Pisa, Siena e Terni) e 5 del centrosinistra (Brescia, Ancona, Latina, Teramo e Brindisi).
Le citt pi sensibili politicamente sono 5. Ad Ancona, unico capoluogo di regione al voto, la battaglia si annuncia agguerrita. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia vogliono strappare il Comune alla coalizione avversaria che lo ha governato negli ultimi dieci anni con Valeria Mancinelli (Pd) e che ora sostiene Ida Simonella. La sfida affidata al forzista Daniele Silvetti.
Anche Brescia si presenta al voto avendo alle spalle il governo decennale di un sindaco dem, Emilio Del Bono. Il centrosinistra gioca la partita all’insegna della continuit, spingendo per la promozione sulla poltrona pi importante di Palazzo della Loggia della vicesindaca uscente Laura Castelletti. Il centrodestra, invece, associa le sue chance di successo al nome di Fabio Rolfi, gi vicesindaco leghista dal 2008 al 2013 ed ex assessore regionale all’Agricoltura.
A Vicenza la situazione politicamente ribaltata. Qui il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra) mentre lo sfidante il dem Giacomo Possamai che punta a ripetere l’operazione che un anno fa ha portato Damiano Tommasi a vincere nella vicina Verona sfruttando le divisioni che ci sono state nella maggioranza che ha governato la citt negli ultimi cinque anni.
Da tenere d’occhio anche i risultati che usciranno dalle urne di Siena e Pisa. Due realt storicamente governate dalla sinistra ma che pi recentemente sono finite nell’orbita dell’altro schieramento. Nella citt del Palio il centrodestra non ha confermato il sindaco uscente Luigi De Mossi e ha preferito puntare su Nicoletta Fabio. Il centrosinistra ha deciso a sua volta di affidarsi ad un volto femminile, quello di Anna Ferretti (Pd). A Pisa, una delle poche piazze in cui dem e Cinque Stelle sono riusciti a trovare un accordo, il fronte giallorosso rappresentato da Paolo Martinelli, a cui tocca il compito di strappare la poltrona al sindaco uscente Michele Conti.
Ma ciascuna a suo modo, anche le partite di Sondrio, Treviso, Massa, Terni, Brindisi e Latina meritano attenzione. Come la piccola Imperia dove resta in pista, per una riconferma, l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola.
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14 maggio 2023 (modifica il 14 maggio 2023 | 23:34)
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