Sul circuito dell’Arabia Saudita Leclerc e Sainz cercano la svolta dopo l’avvio in Bahrain. Le caratteristiche della pista potrebbero aiutare
La Red Bull si presentata nella gara inaugurale del Bahrain ribadendo la sua forza. Sostanzialmente il tempo sembra essersi fermato rispetto ai valori visti nella seconda met dell’anno scorso. A Maranello erano arrivati alla sosta estiva con un ritardo di punti legato all’affidabilit ma non alle prestazioni. Al rientro, Ferrari si ritrov a 7 decimi dalla Red Bull, gli stessi accusati in gara a Sakhir e probabilmente per motivi simili.
Una questione di fondo
La F1-75 aveva subito una importante limitazione dovendo alzare il fondo per via della famosa direttiva tecnica 39, perdendo una percentuale di carico significativa. Le monoposto 2023 appartengono alla stessa generazione, tuttavia le modifiche all’altezza del fondo sembrano aver trascinato alcuni team – tra le quali Ferrari e McLaren – in un vortice tecnico pericoloso. La SF-23, a differenza per esempio della ottima Aston Martin, una evoluzione e non una rivoluzione. L’ufficio tecnico aveva deciso di continuare ad affidarsi al concetto aerodinamico con cui nata la macchina 2022. David Sanchez – il responsabile del progetto aerodinamico – si dimesso, lasciando una importante carica vacante. In pi secondo quanto trapelato ci sarebbe stata una telefonata tra Vasseur e Binotto al rientro da Sakhir.
Il vuoto lasciato da Sanchez
Al momento non si vedono successori esterni di Sanchez, se risorse interne. Diego Tondi il responsabile del dipartimento aerodinamico quindi sarebbe lui nell’immediato, salvo altri colpi di scena, il legittimo successore per quell’area. L’addio di Sanchez stato piuttosto inatteso a livello di tempistica tuttavia gli sviluppi sulla SF-23 sono gi stati deliberati fino a maggio. per chiaro che l’esperto ingegnere francese non ha voluto assumersi la responsabilit di prendere parte n alle correzioni dell’attuale monoposto, n al nuovo progetto 676 per il 2024 che dovr partire tra poche settimane.
Le contromisure per Gedda
La Ferrari si presenter a Gedda con le parole rassicuranti del team principal a proposito del potenziale inespresso, ma dovr attutire alcuni scossoni interni. Tecnicamente parlando invece, il velocissimo tracciato arabo ha caratteristiche praticamente opposte a quello di Sakhir e dovrebbe venire pi incontro alla Ferrari. Se c’ una cosa positiva che la Rossa ha mostrato in Bahrain la velocit e l’efficienza in rettilineo. La Red Bull nella gara inaugurale ha polverizzato la concorrenza ma il quadro rimane ancora parziale. Le configurazioni del Bahrain prevedono la ricerca di carichi medio-alti tramite le ali, mentre la Ferrari si presentata non solo in ritardo tecnico, ma mostrando un’impostazione acerba e poco convincente. Troppo debole in appoggio e in uscita dalle curve medio-lente, quindi con un carico aerodinamico carente.
I rettilinei aiuteranno la Ferrari
Leclerc in Bahrain avrebbe anche potuto lottare per la pole
ma se avesse concluso la gara avrebbe accusato un ritardo molto netto da Verstappen e Perez, vedendosi costretto a resistere al ritorno di Alonso. A Gedda molto pi importante l’efficienza rispetto alle velocit in curva e la SF-23 dovrebbe essere in grado di tagliare il gap di prestazione per via delle proprie caratteristiche delle mescole Pirelli un grado pi morbide. In pi la RB19, ma anche la ottima Aston AMR23, potrebbero non potersi permettere di usare ali pi cariche della concorrenza per non restare troppo deboli nei lunghissimi rettilinei. Se questo fosse vero si avvicineranno ai livelli di downforce di Ferrari e Mercedes, ed possibile che si aprir l’opportunit di una qualifica differente, forse una corsa meno scontata. Fermo restando che il degrado termico accusato dall’auto di Maranello – e i problemi della W14 di Hamilton e Russell – lasciano importanti interrogativi, che non possono essere risolti in pochi giorni. Il porpoising aumenta vertiginosamente il degrado gomme. Serve modificare il fondo per tagliare il saltellamento e aumentare il carico.
Combattere il porpoising
Il dominio della Red Bull su Ferrari e Mercedes strettamente legato non solo al carico generato ma anche al porpoising, qualcosa che in Red Bull sembrano avere totalmente sotto controllo. Lo abbiamo visto chiaramente sia sulla RB19 che sulla sorprendente Aston Martin, monoposto disegnata – non a caso – dall’ex braccio destro di Newey. La Ferrari ha accusato il porpoising con un’ala da medio drag e il problema che sarebbe stato pi invasivo con ali pi cariche. Una vettura priva di scuotimenti offre la possibilit di essere molto aggressivi, mantenendo opzioni di assetto ragionevolmente morbide a beneficio dei passaggi sui cordoli e della trazione, senza surriscaldare e rovinare le gomme. All’opposto, una configurazione forzatamente rigida abbatte il saltellamento ma riduce molto la finestra di utilizzo della monoposto se non si ha sufficiente carico aerodinamico. A Gedda servir di pi la velocit, ma la Ferrari deve risolvere il suo porpoising in tempi ragionevolmente brevi, modificando sia i canali venturi sotto il fondo e probabilmente mettendo mano ai bordi del pavimento, cos da aumentare il carico utile e l’incidenza delle ali, specie quando si torner su circuiti che richiedono una forte trazione come Melbourne e Imola.
13 marzo 2023 (modifica il 13 marzo 2023 | 21:16)
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