Un milione di poveri tagliati fuori dal gratuito patrocinio, l’assistenza legale a spese dello Stato per chi si trova sotto una determinata soglia di reddito. questo l’effetto del decreto appena pubblicato in Gazzetta ufficiale dal ministero della Giustizia. Un documento che fissa, abbassando di poco, il nuovo tetto di reddito per accedere al patrocinio senza per considerare l’inflazione alle stelle.
Il biennio preso a riferimento
La questione tecnica ma le sue ripercussioni riguardano l’accesso alla giustizia per i soggetti pi fragili. Come segnalato anche dall’Organismo congressuale forense (Ocf) l’adeguamento fissato dall’articolo 77 del Testo unico sulle spese di giustizia che prevede si prenda come riferimento l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai nel biennio precedente all’aggiornamento della soglia. Il ministero ha per preso come riferimento non l’ultimo biennio (2020-2022) ma quello 2018- 2020 quando l’inflazione ancora non galoppava. Il risultato? Il tetto, posto il calo dell’indice dei prezzi dello 0,1%, passa da 11.746,68 a 11.734,93 euro. Briciole solo in apparenza.
Decreto nuovo, parametri vecchi
Il nodo infatti il mancato adeguamento all’inflazione, che dal 2020 ha iniziato la sua corsa con un complessivo aumento dei prezzi del 9,2%. Usando questo valore come riferimento il tetto per l’accesso al gratuito patrocinio sarebbe dovuto salire a 12.827 euro. Parliamo di oltre mille euro in pi. In sintesi siamo di fronte a un decreto nuovo con dati vecchi di quattro anni. Secondo le stime dell’Ocf, l’errore ministeriale esclude una platea potenziale di un milione di persone in difficolt economica. A cui sar negato, salvo correttivi ulteriori, l’accesso alla giustizia.