Intervistata dal settimanale «Chi» per l’uscita del suo primo libro «Non è poi la fine del mondo», la 56enne showgirl ha raccontato delle feroci critiche ricevute dopo la rivelazione di aver interrotto volontariamente una gravidanza anni fa
Scrivere le ha permesso di fare pace con le sue emozioni, comprese quelle negative e oggi Paola Barale riesce a guardare alle critiche con altri occhi. Anche quando la accusano «di uccidere i figli» come le è capitato di recente, sulla scia di una sua recente intervista a F, nella quale aveva raccontato – fra le altre cose – anche del suo aborto e del motivo che l’aveva spinta a interrompere volontariamente la gravidanza. «Neanche commento – ha spiegato la 56enne showgirl al settimanale “Chi” – . Sapevo che ci sarebbero state le critiche, ma so anche che questi sono argomenti dei quali è più scabroso non parlare. Io credo che come me, nessuna donna al mondo compia questa scelta con superficialità, senza sofferenza, come sono profondamente convinta, però, che ciascuna debba essere libera di fare questa scelta difficile. E come sono altrettanto convinta che qualsiasi decisione una donna prenda, ecco, non dovrebbe mai sentirsi in colpa».
Il libro di prossima uscita
Ecco perché «Non è poi la fine del mondo», il suo primo libro in uscita il prossimo 23 maggio (è in preorder dal 28 aprile) è – per sua stessa ammissione – «un atto d’amore verso di me e, spero, verso chi lo leggerà. Scrivere andando davvero sul personale è stato liberatorio. Ho parlato di menopausa, aborto, sesso, dell’invecchiare…E l’ho fatto all’inizio con il coraggio delle mie paure e alla fine divertendomi». Nella società attuale la menopausa resta ancora un argomento delicato da affrontare («oggi è più facile fare coming out che dire “sono in menopausa”»), come pure l’età che avanza, vissuta da molte, troppe donne come un tabu, ma con il quale invece lei è riuscita a scendere a patti.
«Me ne frego un po’ di piu”
«Quando leggi che sei vecchia, che sei finita, quando ti scrivono “Ma dove vai?”, non sono cose che ti fanno piacere – ha continuato la Barale – non ci si fa la pace facilmente, invece, con questo libro io ci ho fatto un po’ la pace. E persino con il fatto che la presa in giro massima che trovi sul web sia quella che riguarda l’età delle donne. Nel piano del politically correct non puoi dire nulla su nulla, su qualunque minoranza di qualsiasi genere, ma sulla nostra età il campo è aperto. Ho imparato a fregarmene un po’ di più e a prendermela un po’ di meno».
17 maggio 2023 (modifica il 17 maggio 2023 | 13:54)
© RIPRODUZIONE RISERVATA