Tra gli istituti di credito europei non potrebbero verificarsi fallimenti come quelli di Silicon Valley Bank e First Republic o la crisi della svizzera Credit Suisse: anzi, il sistema ne uscir ancora pi solido. E quanto avvenuto in una settimana paradossale ribadisce la necessit di gestire il proprio denaro senza farsi prendere dall’emotivit. L’eccesso di deregulation negli Usa ha favorito questa situazione, osserva Alessandro Foti, ceo e dg di Finecobank, tra i principali gestori italiani del risparmio con 1,5 milioni di clienti e asset complessivi per oltre 110 miliardi.
Esclude un effetto contagio?
Pi che un effetto contagio avvenuto un corto circuito: una crisi bancaria in corso negli Stati Uniti, mentre le banche centrali proseguono la lotta all’inflazione, fa ipotizzare un restringimento della disponibilit di credito alle imprese. Una situazione che porterebbe a un rallentamento dell’economia Usa, e a ripercussioni in tutto il mondo. Il problema non limitato a una sola banca, sembra pi un sistema in difficolt. Siamo di fronte a un eccesso di deregulation che ha favorito questa situazione. In Europa c’ una regolamentazione bancaria stringente al punto da sembrare soffocante, ma in situazioni come queste ci si rende conto di quanto sia importante. Le banche sono il volano di trasmissione dell’economia e un sistema bancario in salute essenziale per la crescita. probabile che negli Usa verranno introdotte nuove normative per risolvere questa situazione.
Qual la situazione in Europa?
Se una banca non rispetta vincoli prudenziali minimi come quelli legati alla liquidit, la Bce interviene e richiede un buffer aggiuntivo, fino a interromperne l’operativit. Invece Oltreoceano l’amministrazione Trump ha ridotto i requisiti necessari per le banche sotto i 250 miliardi di dollari di asset: ci sono quindi molti istituti di dimensioni rilevanti ma non regolamentati.
Tutti tranquillizzano, ma le persone come fanno a restare impassibili di fronte alle Borse che crollano?
Ecco, questo un tema di educazione finanziaria. Un listino non un concetto astratto, ma riflette l’economia reale: i mercati ne stimano continuamente il valore, oscillando in alcuni momenti bruscamente. Bisogna avere la lucidit di osservare questi movimenti con il giusto distacco, nella consapevolezza che nel lungo periodo a imporsi la crescita del mondo. Prima il Covid, poi la guerra ora, di nuovo, le banche. E non dimentichiamo i tassi negativi dopo il Covid, l’iniezione di liquidit, il ritorno dell’inflazione. Siamo di fronte all’ennesimo incidente di percorso che verr metabolizzato come i precedenti. Anche questa crisi si riveler un’occasione di miglioramento: pensiamo alla maggiore solidit delle banche europee oggi, rispetto alla crisi del 2008. Il sistema risulter ancora pi robusto.
Esiste un modo per proteggersi da questi eventi straordinari?
Avere chiari i propri obiettivi per avere un approccio che metta al riparo da reazioni emotive e in cui gli strumenti di investimento siano caratterizzati da trasparenza e liquidit.
I titoli del risparmio gestito, come il vostro, sono stati penalizzati in questa settimana. Come mai?
Ci sono una serie di correlazioni che fanno scattare operazioni automatiche: di fronte all’ipotesi di una recessione, soffrono tutti gli asset che rappresentano le aziende, e di conseguenza i titoli del nostro settore. In giornate come queste c’ un’altissima componente algoritmica.