Il commissario straordinario: «Condivida con tutti noi la bellezza della ricerca e il valore della conoscenza». Lo scienziato: ««Grato del sostegno ricevuto». Crosetto: «Nessuna pressione del governo»
Alla fine Carlo Rovelli parteciperà all’inaugurazione della Fiera del Libro di Francoforte 2024, in cui l’Italia sarà Paese ospite. Nel tardo pomeriggio di ieri arriva una nota di Ricardo Franco Levi, commissario straordinario del governo per l’Italia ospite d’onore alla Buchmesse, che ripropone al fisico e autore bestseller di tenere il suo intervento: «Rinnovo l’invito al professor Rovelli a partecipare alla cerimonia, per condividere con tutti noi la bellezza della ricerca e il valore della conoscenza». E lo scienziato fa sapere che ci sarà. Era stato lo stesso Levi l’altro ieri ad annullare con una email l’invito a Rovelli, spiegando di volere evitare di far «rivivere le polemiche e gli attacchi» seguiti alle parole del fisico al concerto del 1° Maggio. In quell’occasione, lo scienziato aveva chiamato in causa in particolare Guido Crosetto. «È ragionevole — aveva detto — che in Italia il ministro della Difesa sia stato per anni legato a una delle più grandi fabbriche di armi del mondo, la Leonardo? E sia stato presidente della Federazione dei costruttori di armi? Il ministero della Difesa serve per difenderci dalla guerra o per aiutare i piazzisti di strumenti di morte?».
Apprendiamo che @carlorovelli non sarebbe più degno di rappresentare l’Italia, come ospite d’onore, alla Fiera di Francoforte nell’autunno 2024: un evento che si svolgerà fra un anno e mezzo.
Il motivo? Ha espresso libere opinioni in una manifestazione pubblica.
Ci preme?— Adelphi Edizioni (@adelphiedizioni) May 13, 2023
Nel pomeriggio di ieri, prima del passo indietro di Levi, Crosetto si dice certo che «nessun membro del governo o delle istituzioni italiane» abbia fatto pressione. «Mi dispiace deludere gli esperti dei complotti all’italiana», dichiara, aggiungendo di auspicare «un ripensamento». E anche Levi spiegherà poi di avere deciso «senza avere ricevuto alcuna pressione o sollecitazione». In giornata era intervenuto anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: «Avendo subito censure, sono contrario ad infliggerle ad altri. Magari a quella del professor Rovelli aggiungerei qualche altra voce, quella di Pietrangelo Buttafuoco, Francesco Borgonovo, Marcello Veneziani o altri, in omaggio al pluralismo». Tante le manifestazioni di solidarietà a Rovelli, tra cui molte via social, sia da parte dei politici, sia del mondo culturale. Primi tra tutti, Teresa Cremisi, presidente di Adelphi, l’editore di Rovelli (libro più recente: Buchi bianchi ) e l’amministratore delegato del marchio Roberto Colajanni, che denunciano l’«autocensura» realizzata da Levi nel ruolo di commissario, ricordando che è, al contempo, presidente dell’Associazione italiana editori (Aie).
Su Facebook Nicola Lagioia, direttore del Salone di Torino, dice che «così dal mondo dell’editoria passa un brutto segnale». Michela Murgia scrive che «la censura di Levi è un punto di non ritorno». Si fa sentire il Gruppo Feltrinelli, chiedendo di confermare l’invito a Rovelli e protestano gli editori indipendenti (Adei). L’amministratore delegato di Mondadori Libri, Enrico Selva Coddè, nota che «l’indipendenza di pensiero, l’universalità delle idee e la pluralità di voci sono tra i valori fondanti dell’editoria».
Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di Gems, parla di un «eccesso di prudenza» da parte di Levi in quanto commissario e non come presidente dell’Aie, «che mi auguro rientri». Poco dopo arriva proprio il comunicato dell’Aie che, riunito il Comitato di presidenza, esprime «unanimemente comprensione per le ragioni di prudenza istituzionale che hanno determinato le decisioni» ma auspica si «possa confermare la presenza di Rovelli a Francoforte». Quindi, ecco il dietrofront di Levi. «Sono profondamente grato — dice Rovelli — per il grande sostegno ricevuto, che viene sia da chi ha opinioni vicine sia distanti dalle mie. Il mio sogno è un mondo in cui possiamo avere idee diverse e discuterne serenamente». In serata, ancora polemiche: Giuseppe Conte, leader del M5S, parla su Facebook di «pagina vergognosa» e chiede a Levi di dimettersi. Ma il commissario non lo farà.
14 maggio 2023 (modifica il 14 maggio 2023 | 06:58)
© RIPRODUZIONE RISERVATA