L’agenzia romana di modelli che vuole cambiare i paradigmi
Sonia Spartà, 27enne siciliana, soffre di iper-pigmentazione che le provoca macchie scure su viso e corpo. Da bambina ha sentito gli adulti raccontare ai loro figli che lei faceva parte di un circo. Ma ora non si nasconde più: è consapevole della bellezza. Al contrario, Lucia Della Ratta ha trascorso l’adolescenza tentando di camuffare il suo albinismo, scurendo i capelli e usando creme abbronzanti sulla pelle. Ma durante il lockdown ha maturato la scelta di essere solo sé stessa: ha lasciato crescere il colore naturale della sua capigliatura e ha iniziato a pubblicare foto su Instagram. Anche Desirè D’Angelo ha dovuto affrontare anni di bullismo: soffre di alopecia da quando aveva 10 anni: a scuola portava un cappello per nascondere la calvizie, ma i compagni di classe glielo strappavano via. All’età di 15 anni, un’insegnante di danza la convinse ad accettare la propria condizione e a smettere di nascondersi: è diventata una ballerina, performer e modella di successo. Sonia e Lucia e Desirè hanno deciso di abbracciare la loro diversità e oggi fanno parte delle oltre 120 modelle dell’agenzia «I’mperfetta», ragazze che si uniscono per ridefinire il modello di bellezza governato da tempo e cultura dominanti.
Nulla è più vago della definizione di bellezza nel dizionario: «L’essere bello, qualità di ciò che è bello o che tale appare ai sensi e allo spirito» (Treccani). In questa epoca di perfezionismo estetico avanzato anche moda e pubblicità stanno cercando qualcosa di più reale: Winnie Harlow, modella con la vitiligine diventata una star ha fatto scuola, facendo del suo difetto un segno distintivo. «I’mperfetta» ha un casting di modelle che sfidano gli standard di bellezza prestabiliti del settore. Sono di tutte le taglie, abbracciano lo spettro di genere, alcune con disabilità o condizioni mediche particolari, cicatrici visibili. Ultimamente sono entrati a farne parte anche cinque uomini, anche loro diversamente belli.
Dopo il Covid, più che mai, si sente il bisogno di verità ed è un dato di fatto è che i ragazzi e le ragazze di l’I’mperfetta hanno cominciato a essere richiesti da moda e pubblicità, spot e campagne stampa, racconta la fondatrice Carlotta Giancane. «Durante il Covid guardavo sempre Instagram e mi ero stancata di vedere solo bellezze patinate: così ho deciso di lanciare il mio progetto coinvolgendo le amiche. Si sono unite in tante, desiderose di uscire allo scoperto, anche per essere di ispirazione per altre persone», racconta. «Guardare la bellezza eppure percepirne il difetto»: la grande battuta di Ray Bradbury si potrebbe invertire, insistendo sul fatto che il meglio è nelle imperfezioni.
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11 marzo 2023 (modifica il 11 marzo 2023 | 12:48)
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