Gli obesi sono 6 milioni in Italia, un miliardo nel mondo. Tra i principali fattori di rischio di malattie cardiovascolari, diabete, tumori. Puntare fin da piccoli su sana alimentazione (con la dieta mediterranea) e regolare attivit fisica
Nel mondo le persone che convivono con l’obesit sono circa un miliardo; si stima che nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, cio quasi un individuo su quattro. In Italia, secondo i dati del 4 Italian Barometer Obesity Report, sono 6 milioni le persone obese, circa il 12 per cento della popolazione adulta. P
i di 25 milioni di italiani (il 46 per cento della popolazione) sono in eccesso di peso, di questi il 26,3 per cento bambini e adolescenti – tra 3 e i 17 anni – ovvero 2,2 milioni, con punte del 31,9 per cento al Sud. Un’emergenza sanitaria che riguarda anche il nostro Paese, quindi. Cambiare le prospettive: parliamo di obesit il messaggio della giornata mondiale dell’obesit, che ricorre il 4 marzo, per sensibilizzare cittadini e istituzioni, contrastare questa malattia con interventi concreti e anche lo stigma sociale che colpisce chi obeso. Delle iniziative in programma nel nostro Paese si discusso nel corso di un incontro al ministero della Salute, promosso dall’Intergruppo parlamentare Obesit e Diabete in collaborazione con Societ scientifiche e associazioni.
La sana alimentazione s’impara a scuola
Sappiamo che l’obesit strettamente correlata con lo sviluppo di malattie croniche non trasmissibili come il diabete, le malattie cardiovascolari e i tumori, responsabili, a loro volta, di un alto numero di decessi e di anni vissuti in cattiva salute, con un aggravio notevole dei costi sanitari e sociali – ha esordito il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto all’evento –. Ridurre l’obesit significa contrastare l’insorgenza di queste malattie migliorando lo stato di salute nella popolazione e la sostenibilit economica del sistema. La spesa pubblica per malattie correlate e prevenibili nel nostro Paese ammonta a 67 miliardi. Per il ministro Schillaci occorre puntare sulla prevenzione: Iniziamo dalle scuole per diffondere la cultura della prevenzione. Il ministro ha annunciato di aver aperto un tavolo di confronto coi ministeri dell’Istruzione, dell’Agricoltura e dello Sport per inserire l’e
ducazione e la prevenzione nei programmi didattici delle scuole primarie e secondarie in modo che fin da piccoli si apprendano i benefici dei corretti stili di vita, a partire da una sana alimentazione basata sulla dieta mediterranea, che utile a contrastare molte patologie cardiovascolari e in particolare l’obesit infantile.
Programma nazionale per promuovere l’attivit fisica
La sedentariet un altro fattore che incide sul rischio di obesit.Praticare regolarmente attivit fisica l’ulteriore leva su cui possiamo agire per contrastarla, ha sottolineato il ministro che ha annunciato un’iniziativa per promuovere l’attivit fisica. Stiamo definendo un Programma nazionale che comprenda anche modalit di prescrizione dell’esercizio fisico e di erogazione sul territorio nazionale – ha detto Schillaci –. E lo strumento potrebbe essere quello dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per renderlo una prestazione esigibile.
Obesit, malattie croniche e complicanze da Covid-19
Non trattata, l’obesit responsabile di una percentuale significativa di malattie non trasmissibili. Tra queste, ricorda Luca Busetto, presidente della Societ italiana obesit, ci sono malattie cardiovascolari, diabete, malattie del fegato e molti tipi di cancro
. anche accertato scientificamente che l’eccesso di peso rappresenta un fattore predittivo per lo sviluppo di complicanze da COVID-19, inclusa la necessit di ricovero, di terapia intensiva e di ventilazione meccanica. L’obesit aumenta anche la mortalit per COVID-19. Prevenire l’aumento di peso e prevenire il riacquisto di peso sono impegni essenziali per centrare gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanit e per far s che il trattamento della malattia sia efficace.
Lotta allo stigma sociale
Chi obeso deve spesso fare i conti anche con lo stigma sociale. Dice Giuseppe Fatati, presidente Italian Obesity Network: importante combattere lo stigma sociale per far s che sia considerata da parte dei governi, dei sistemi sanitari e delle stesse persone con obesit, come gi fatto dalla comunit scientifica, una malattia cronica che richiede una gestione di lungo termine, e non una responsabilit del singolo. Questo potrebbe contribuire in modo decisivo a ridurre la disapprovazione sociale e gli episodi di discriminazione verso chi ne affetto, oltre a incidere sulle cure e sui trattamenti per l’obesit.
Iniziative legislative
Per dare risposte concrete contro obesit e sovrappeso, a livello legislativo sono stati presentati due disegni di legge dai presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesit e Diabete, alla Camera dall’onorevole Roberto Pella, Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesit, al Senato dalla senatrice Daniela Sbrollini, Disposizioni recanti interventi finalizzati all’
introduzione dell’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia all’interno del Servizio sanitario nazionale. Per sollecitare la loro approvazione e anche un impegno comune e sinergico di tutti gli attori coinvolti, in vista della giornata mondiale i due presidenti dell’Intergruppo parlamentare e i rappresentanti della comunit scientifica e dei pazienti rivolgono un appello alle Istituzioni, con una lettera aperta, affinch considerino l’obesit una priorit sociosanitaria.
Dice Iris Zani, presidente Amici Obesi: La pi grande iniziativa negli ultimi due anni da parte dell’Intergruppo parlamentare stata la richiesta per ottenere il pieno riconoscimento dell’obesit come malattia; occorre che questa proposta approvata all’unanimit abbia un seguito in tempi brevissimi e che la malattia venga inclusa nei Livelli essenziali di assistenza per fare in modo che migliaia di persone in grosse difficolt possano ricevere le cure adeguate e poter affrontare un adeguato percorso di cura.
Vera e propria malattia
Appare miope non riconoscere ancora pienamente l’obesit come una vera e propria malattia e non affrontarla come una priorit nazionale – sottolinea l’onorevole Roberto Pella, che anche vicepresidente vicario ANCI (Associazione nazionale Comuni italiani) – . fondamentale che tutti coloro che necessitano di cure abbiano accesso ai migliori servizi disponibili, attraverso una serie di azioni da mettere in campo, dall’inserimento nei Lea ai PDTA, dalla formazione alla costituzione di team multidisciplinari a supporto, fino alla creazione di reti regionali di assistenza per la persona con obesit che coinvolgano centri specialistici e medici di medicina generale. Una roadmap chiara e condivisa sulla quale chiediamo un impegno condiviso per tradurla in realt.
Riferisce Andrea Lenzi, presidente Open Italy e del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei ministri: Nella Cabina di regia presso il ministero della Salute stiamo lavorando all’inserimento dell’obesit nel Piano nazionale delle malattie croniche, al fine di aumentare il supporto ed anche per diminuire le disuguaglianze di accesso alle cure sul territorio.
4 marzo 2023 (modifica il 4 marzo 2023 | 06:59)
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