Il Wwf ha lanciato il nuovo report «Biodiversità Fragile, maneggiare con cura», sottolineando l’urgenza di attuare una ‘Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030”
La distruzione della biodiversità nel mondo ha raggiunto oggi le dimensioni di una vera e propria catastrofe: gli scienziati calcolano che l’impatto del genere umano su tutte le altre forme di vita sia arrivato ad accelerare tra le 100 e le mille volte il tasso di estinzione naturale delle specie. In pochi decenni interi ecosistemi sono stati letteralmente cancellati: ci rimane un misero 12,5% della foresta atlantica, abbiamo perso più del 50% delle barriere coralline e una vasta porzione della foresta amazzonica (probabilmente il 20% se non di più) è stata distrutta. Una crisi che riguarda anche l’Italia, come si legge nel report del Wwf
«Biodiversità Fragile, maneggiare con cura: Status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive», presentato oggi in vista della Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio). Nel nostro Paese, che conta metà delle specie vegetali e circa un terzo di tutte le specie animali presenti in Europa), stiamo mettendo a rischio la nostra sicurezza e il nostro benessere. Perché, spiega il Wwf, la «nostra Penisola è come un bicchiere di cristallo: bellissimo e prezioso, pieno di risorse, ma terribilmente fragile». Nel report sono riportate le minacce alla biodiversità in Italia, ma anche le migliori soluzioni oggi a disposizione per invertire il trend.
Nello specifico, dalle Liste Rosse nazionali della flora dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) emerge che, in Italia circa l’89% degli habitat di interesse comunitario si trova in uno stato di conservazione sfavorevole. Dei 43 habitat forestali, ad esempio, cinque hanno uno stato di conservazione «criticamente minacciato» e 12 «in pericolo». Il 68% degli ecosistemi italiani si trova in pericolo, il 35% in pericolo critico. Il 100% degli ecosistemi è a rischio nell’eco-regione padana, il 92% in quella adriatica e l’82% in quella tirrenica; il 57% dei fiumi e l’80% dei laghi si trova in uno stato ecologico non buono. E i dati sullo stato di conservazione delle specie non sono meno allarmanti: il 30% delle specie di animali vertebrati e il 25% delle specie animali marine del Mediterraneo sono a rischio estinzione. Lo studio è anche un appello alla necessità di intervenire per attuare la Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030, che ad oggi non ha ancora completato l’iter formale di approvazione, e invertire a livello globale l’attuale tendenza alla perdita di biodiversità e al collasso degli ecosistemi.
12 maggio 2023 (modifica il 12 maggio 2023 | 15:25)
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