«The dirty tricks department» racconta la storia, i metodi e gli uomini dell’Oss, l’agenzia di intelligence di Washington antesignana della Cia
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — Ad Adolf Hitler, che secondo uno studio psicologico di Harvard aveva una «forte componente femminile», volevano mettere estrogeni nei pasti, in modo che gli cadessero i baffetti, la sua voce diventasse stridula e soprattutto gli crescesse il seno. Un Führer con le tette difficilmente avrebbe ancora esercitato il suo carisma sui tedeschi. In Giappone, pianificavano di introdurre centinaia di volpi dipinte di vernice radioattiva fosforescente, che avrebbero terrorizzato soldati e civili, favorendo la vittoria americana. Un altro piano prevedeva che il Paese del Tenno fosse invaso da migliaia di pipistrelli kamikaze, lanciati da aerei, sotto le cui ali erano fissati congegni che avrebbero incendiato case e edifici di legno.
Non erano idee per una sceneggiatura da film, né vaneggiamenti di una mente disturbata. Ma alcuni dei progetti pensati e in molti casi sperimentati da una speciale sezione dell’Oss, l’Office of Strategic Services, antesignano della Cia, creato nel 1942 per coordinare l’intelligence e intensificare la guerra ibrida contro le potenze dell’Asse.
Nell’estate di quell’anno, Stanley Lowell, un chimico brillante conosciuto per la mente vulcanica e la passione per le invenzioni più strane, venne convocato a Washington da William “Wild Bill” Donovan, il generale che Roosevelt aveva voluto alla guida del nuovo servizio segreto. Dopo averlo fatto aspettare per ore in una cella, Donovan entrò e senza presentarsi gli disse: «Lei conosce Sherlock Holmes, naturalmente. Io per il mio staff ho bisogno del Professor Moriarty. Penso che lei possa esserlo».
Per Lowell fu l’incontro della vita. Da quel momento diventò capo di un gruppo segreto, il Research & Development Branch, incaricato di sviluppare tecniche clandestine e congegni per ingannare, terrorizzare, destabilizzare e distruggere il nemico. Donovan non sarebbe stato deluso. Nei quasi tre anni in cui fu operativa sotto la guida di Lowell, l’unità produsse di tutto: pistole silenziate, inchiostri invisibili, penne che sparavano, esplosivi camuffati da dolci o pezzi di carbone, sieri della verità, congegni per far deragliare i treni, pillole avvelenate senza odore né sapore, bussole nascoste in bottoni da uniforme, valigette che esplodevano all’apertura. Suona familiare? Sì. Lowell sembra la versione reale di Q, il mago dei trucchi tecnologici dei romanzi e dei film di James Bond. E in verità, in quegli anni, il futuro creatore di 007, Ian Fleming, lavorava per l’intelligence britannica, anch’essa impegnata in azioni non ortodosse.
Non tutti i progetti andarono a buon fine. L’Operazione Fantasia, quella delle volpi luminescenti, venne abbandonata dopo che un gruppo di canidi, opportunamente verniciati, venne gettato nella Chesapeake Bay, al largo di Washington, ma quando riuscirono ad arrivare a riva la tintura era quasi tutta stata lavata via. Non fece alcun progresso neppure il piano degli ormoni femminili per Hitler. E fu abbandonato il Project Capricious, che voleva diffondere l’antrace fra le truppe tedesche nel Marocco spagnolo usando le mosche. In compenso, lanciate sul Giappone, alcune decine di pipistrelli kamikaze sopravvissero e riuscirono a mandare in fiamme alcuni edifici e la torre di controllo di una base aerea. Ma la maggioranza morì per il freddo.
A raccontare la storia dell’unità di Lowell è ora lo storico americano John Lisle, in un libro appena uscito per St. Martin Press. «The Dirty Tricks Department», il dipartimento dei trucchi sporchi è l’affascinante e documentata ricostruzione di un mondo delle ombre, popolato di doppiogiochisti, eroi, tipi strani e scienziati pazzi, in quella lotta senza esclusione di colpi contro il nazismo che fu la Seconda Guerra Mondiale. Ma è anche una riflessione sui dilemmi morali e sui lasciti più oscuri di quelle attività. Un esempio per tutti, furono le ricerche sul siero della verità del dipartimento di Lowell a ispirare negli Anni ’50 il programma clandestino di esperimenti Mk-Ultra, uno dei più famigerati progetti della Cia, nel quale centinaia di prigionieri, malati di mente e anche cittadini inconsapevoli furono sottoposti a sieri, droghe come l’Lsd, onde sonore ed elettromagnetiche, tecniche di tortura, per forzarne le confessioni attraverso il controllo mentale.
Il libro è denso di aneddoti quasi incredibili. Come quando Donovan, per provare l’efficacia di una pistola silenziata, entrò nello Studio Ovale dove Roosevelt stava dettando una lettera e dietro a lui sparò 10 colpi contro una borsa di sabbia che aveva con sé. Il presidente non si accorse di nulla, girandosi verso di lui solo quando sentì l’odore della polvere da sparo. Oppure quello di Lowell, che durante una presentazione dei suoi nuovi marchingegni ai capi militari Usa gettò casualmente nel cestino una Hedy, un petardo per creare panico così chiamato da Hedy Lamarr, attrice esplosiva appunto e prima donna a recitare nuda in un film. Il congegno esplose con un botto assordante e tutti i generali si diedero alla fuga.
15 marzo 2023 (modifica il 15 marzo 2023 | 23:59)
© RIPRODUZIONE RISERVATA