Il senatore sa che le sue riforme non possono passare al Congresso ma costringe i colossi farmaceutici a ridurre i prezzi svergognandole davanti all’America
Nel 1923 l’inventore dell’insulina cedette il suo brevetto per un dollaro: non voleva diventare miliardario, voleva salvare vite umane. Oggi, cento anni dopo, un’onda straripante di avidit aziendale ha prodotto un’inaccettabile moltiplicazione dei prezzi dell’insulina, saliti del mille per cento rispetto al 1996. E’ intollerabile un sistema che obbliga milioni di malati di diabete al razionamento delle proprie dosi di medicinale mentre i tre produttori Usa di insulina fanno 21 miliardi di dollari di profitti.
Parola di Bernie Sanders: dopo aver tentato per due volte di conquistare la nomination democratica per la Casa Bianca, a 81 anni il senatore indipendente, che si definisce socialdemocratico, scrive quella che potrebbe essere la pagina finale della sua storia politica da presidente della Commissione Sanit, Lavoro e Pensioni del Senato. Medicare for all, la sua ricetta per riformare il sistema sanitario offrendo a tutti i cittadini la tutela del Medicare, la sanit pubblica per gli anziani, per anni ha raccolto vasti consensi nei sondaggi, e non solo a sinistra, ma non mai divenuta legge.
Sanders ora ripropone la sua riforma ma solo per coerenza: sa benissimo che non passer visto che non ha nemmeno l’appoggio di tutti i senatori democratici. E anche gli altri provvedimenti che ha in mente, concentrati soprattutto sull’industria farmaceutica, faticheranno a decollare, visto che quasi tutti avrebbero bisogno di una maggioranza qualificata – il voto di 60 senatori su 100 – per passare. Ma Sanders ancora convinto di poter fare la differenza con la sua oratoria infuocata e la riconosciuta capacit di denunciare, dati alla mano, gli eccessi del capitalismo pi brutale ai danni dei soggetti pi fragili: povera gente messa nell’impossibilit di acquistare medicinali salvavita venduti a centinaia di dollari anche se il loro costo di produzione non arriva a dieci.
La sua speranza quella di costringere le imprese di big pharma a cambiare rotta se non per obblighi di legge, perch svergognate davanti a tutta l’America. Nel caso dell’insulina qualcosa sta avvenendo: la sua proposta di imporre un tetto di 20 dollari per il prezzo di una confezione, sta trovando il sostegno sempre pi convinto di molti parlamentari democratici e anche di qualche repubblicano. Con ogni probabilit non diventer legge, ma la campagna lanciata da Sanders e la prospettiva di essere chiamati a testimoniare davanti al Congresso ha indotto almeno uno dei tre produttori Usa, Eli Lilly, ad annunciare un taglio del 70% del prezzo del suo farmaco, l’Humalog. Non la discesa a 20 dollari voluta da Sanders ma , comunque, un grosso progresso. Gli altri produttori, Sanofi e Novo Nordisk, continueranno, invece, a vendere Lantus e Novolog, le loro insuline, a prezzi di poco inferiori ai 300 dollari: un anno di cure per il paziente medio Usa costa 17 mila dollari.
In attesa di trascinare alla sbarra, al Senato, i protagonisti di questo business, Sanders scalder i muscoli marted prossimo con l’amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel che, sotto la minaccia di una citazione giudiziaria, ha accettato di testimoniare davanti al Senato. Il manager, al quale viene ora attribuito un patrimonio personale di 5 miliardi di dollari, dovr spiegare perch ha quadruplicato il prezzo del suo vaccino per il coronavirus, nonostante ricerca e sviluppo siano stati finanziati dal governo federale coi soldi dei contribuenti Usa.
15 marzo 2023 (modifica il 15 marzo 2023 | 11:32)
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