La cantante dopo il duetto a Sanremo con Elodie: giudicatemi per la musica, non per la body positivity
Quando è
salita sul palco di Sanremo al fianco di Elodie
, BigMama (la rapper Marianna Mammone, 23 anni) era convinta di «farsela sotto». Già il momento in cui il suo manager le aveva esteso l’invito era stato carico di emotività. «Ho fatto la disinvolta: “Perfetto, controllo l’agenda e ti faccio sapere”. Ma appena ho messo giù il telefono, ho cominciato a piangere di gioia». Alla fine, l’ansia da prestazione è sparita: la loro cover di «American Woman» è stata una delle perfomance memorabili del Festival. Elodie l’aveva notata l’anno scorso al concerto del Primo Maggio, dove aveva colpito tutti per la sua energia: indossando un abito aderente che ne esaltava le curve, si era rivolta direttamente ai bulli che da ragazzina la tormentavano per il suo peso, trasformandosi in una paladina dell’inclusività.
«Sui social ci sono un sacco di ragazze che si esprimono su questi temi, ma in tv è più difficile imbattersi in un discorso del genere» dice BigMama. «Non c’era nulla di scritto, sono andata a braccio, ripetendo gli stessi insulti che urlavano a me: “Cicciona”, “Fai schifo”, “Nasconditi”. Credo che il mio gesto sia rimasto perché è stato coraggioso». Prendere posizione, però, può essere un’arma a doppio taglio, osserva. «Può diventare un marchio da cui non ti liberi più. Ancora oggi escono titoli di giornale che recitano “La rapper della body positivity pubblica una nuova canzone”. Come se fossi in primis una persona grassa, e in seconda battuta facessi anche musica».
BigMama ci tiene a sottolineare che non si considera un’attivista della body positivity in senso stretto. «Per me l’attivismo si fa essendo: io vivo, canto, amo, ballo e vado in palestra essendo una persona grassa… L’altro giorno ho postato una foto in costume: l’ho fatto perché mi andava, ma anche perché spero che una ragazzina sovrappeso, vedendola, l’estate prossima al mare farà come me». Lo stesso vale per le sue canzoni, in cui ogni tema viene affrontato in maniera ironica e dissacrante, con il linguaggio esplicito e senza filtri del rap. «I miei testi sono uno sfogo, cerco di non essere troppo retorica e di non censurarmi». Come in «Ma che hit», il brano pubblicato qualche giorno fa: «Mi sentivo schiacciata dai meccanismi della discografia, che cercava di inquadrarmi in un modello che non mi rispecchia. Ero una iena, e ho scritto in libertà».
Ai tradizionalisti legati a un modello di femminilità lontanissimo dal suo, BigMama replica che «il modo in cui parlo o come mi vesto non mi rende certo più o meno donna: nel 2023 possiamo essere tutto ciò che vogliamo, senza contraddizioni». Una massima che applica anche nella vita reale: non ha mai fatto mistero di essere fidanzata con una ragazza ed è fieramente parte della comunità Lgbtqia+. «Mi ponevo problemi sulla mia sessualità quando ero piccola e abitavo in un paesino in provincia di Avellino. Ma appena mi sono trasferita a Milano per l’università, ho cominciato a vivere la mia vita senza paranoie». Ammette però che in generale il problema è tutt’altro che superato: «Purtroppo per gli uomini gay è più complicato… L’Italia non è ancora pronta, ci sono ancora troppi stereotipi legati alla mascolinità: per una parte del pubblico, spesso un cantante o un attore che fa coming out perde credibilità».
12 marzo 2023 (modifica il 12 marzo 2023 | 20:59)
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