Lo sconto tiene conto dei dirigenti minori prosciolti, della condanna dei vertici e del principio di afflittivit. Il club: Resta grande amarezza. Il patteggiamento non compromesso
Appena prima che i ragazzi di Allegri andassero in campo a concludere una giornata storta, arrivata la nuova sentenza sulle plusvalenze della Corte d’Appello federale: la Juve viene penalizzata di 10 punti e torna a 59, settima dietro la Roma. Il primo effetto che la Lazio aritmeticamente in Champions.
Lo sconto giusto? Sono cinque punti di penalit in meno rispetto alla precedente sentenza (-15) e uno in meno di quanto chiesto ieri dal procuratore Giuseppe Chin dopo circa un’ora di requisitoria (una richiesta pi alta di quella da lui stesso formulata nella precedente udienza di gennaio alla Corte d’Appello quando aveva indicato nove punti e i giudici avevano portato la penalit a -15). I sette ex dirigenti senza potere di firma, da Pavel Nedved in gi, sono prosciolti (la procura aveva chiesto otto mesi di inibizione).
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Meno dirigenti coinvolti meno punti di penalit. L’equazione regge. La sentenza dimostra un certo equilibrio: accoglie i richiami del Collegio di garanzia, che aveva per l’appunto chiesto di rivalutare l’apporto concreto dei dirigenti minori che non era stato adeguatamente motivato nella precedente sentenza e, in caso, di rimodulare la penalit. D’altra parte non era logico attendersi uno sconto molto maggiore perch il Collegio di garanzia aveva, in 75 pagine di motivazioni, riconfermato tutto l’impianto della sentenza, ribadito il sistema di plusvalenze messo in atto per alterare i bilanci e condannato in via definitiva per mancata lealt tutti i vertici, Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini. chiaro che il peso dei vertici nel modulare il -15 era stato maggiore dei dirigenti senza potere di firma.
Chi obietta che in questo modo la Juventus pu ancora teoricamente arrivare in Champions e che quindi la pena non stata afflittiva, deve per considerare che, non potendo predire il futuro, la Corte ha considerato -10 una pena congrua, e appunto afflittiva, considerando la classifica al momento della sentenza. La sconfitta a Empoli peraltro gi rende pi difficile questo scenario. E non si pu escludere che non abbia pesato la considerazione che c’ anche la Uefa che ha avviato un procedimento autonomo e rischia di escludere la Juventus dalle Coppe.
Ora siamo arrivati (faticosamente) a un punto fermo? Ancora non si pu dire con certezza, perch, come si sa, c’ il nuovo processo sportivo sulle manovre stipendi che inizier — notizia di ieri — il 15 giugno e non sicuro al 100% che un’eventuale nuova penalit sia applicata nella prossima stagione e non in questa. Sempre ammesso che poi non si arrivi a un patteggiamento prima del via. La sentenza di ieri da questo punto di vista non sembra precludere nuove interlocuzioni tra le parti.
La Juventus pu fare di nuovo ricorso? In teoria s, si pu tornare al Collegio di garanzia presso il Coni: il club, in un comunicato ribadisce la grande amarezza per sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalit, su cui avevano insistito gli avvocati Bellacosa, Sangiorgio e Tortorella (ribadendo per esempio che anche passare dal 2 al 4 posto da considerare una pena afflittiva e chiedendo di considerare il modello di prevenzione). La Figc d’altro canto reputa blindata la sentenza e il -10 in qualche modo tombale.
Restano le polemiche (l’ultimo Mourinho: uno scherzo, un campionato compromesso) per un procedimento molto complesso che ha visto cambiare la classifica pi volte. Ma anche celebrare i processi a campionato concluso non avrebbe garantito di finire in tempo entro l’inizio del prossimo. A meno di riforme radicali alla giustizia sportiva non cos semplici.
23 maggio 2023 (modifica il 23 maggio 2023 | 08:09)
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