Il corrispondente del quotidiano Usa, Rory Smith, a Napoli per incontrare il calciatore georgiano: «Kvara è diverso dagli altri campioni, ha un talento atipico. Dedicherò un articolo ai gol del Napoli visti attraverso i sismografi presenti in città»
«Kvaratskhelia? Il calciatore più sorprendente d’Europa»: parola di Rory Smith, chief soccer correspondent del quotidiano statunitense New York Times. Autore dei libri-cult «Expected Goals» e «Mister», Smith è una delle firme più autorevoli dello sport internazionale e i suoi articoli sono amati dai lettori di mezzo mondo. Dal glamour della Champions League al grande romanzo popolare dei Mondiali di calcio, la «penna» del New York Times osserva con attenzione le gesta dei più importanti campioni europei. Nelle ultime ore Rory Smith è partito da Leeds alla volta di Napoli per intervistare Khvicha Kvaratskhelia negli spazi del Grand Hotel Parker’s e raccontare il culto sviluppatosi attorno al calciatore georgiano. «Il calcio europeo non rivela quasi mai sorprese — ha spiegato Smith, sorseggiando il suo caffè —. I grandi campioni sono, naturalmente, sotto la luce dei riflettori e mantengono le promesse, segnando gol e guadagnandosi le copertine. Ma Kvara è differente».
La storia
Secondo quanto rivelato dal corrispondente del New York Times, il caso di Kvaratskhelia è del tutto sorprendente, «anticiclico», ed è questo il motivo per cui il quotidiano internazionale ha deciso di raccontarlo ai suoi lettori. «Era un calciatore praticamente sconosciuto fino alla scorsa estate — prosegue Smith — e nell’arco di pochi mesi è entrato nel cuore di tifosi di tutto il mondo oltre ad essere temuto e rispettato dagli avversari. Una storia affascinante, fatta di talento e generosità, alla quale si aggiunge l’elemento territoriale legato al culto personale del calciatore da parte dei napoletani, a cominciare dai giochi di parole Kvaravaggio e Kvaradona!». Affettuoso ma impegnativo, quest’ultimo soprannome dato al campione georgiano sembra dare la misura del legame che i tifosi partenopei hanno instaurato con l’attaccante.
L’intervista
Nel corso dell’intervista con il New York Times, Kvaratskhelia si è detto felice ed emozionato per questa ondata di affetto incredibile nei suoi confronti. «Il soprannome “Kvaradona” cela, naturalmente, anche una grande responsabilità — commenta Rory Smith —. È pur sempre un riferimento al più grande giocatore di ogni tempo». In questi giorni, il corrispondente britannico ha visitato Napoli e tornerà nel capoluogo partenopeo anche nelle prossime settimane per raccontare la città e la squadra; l’attenzione dei media internazionali è cresciuta moltissimo, partita dopo partita, afferma Smith: «La stampa internazionale osserva con crescente attenzione il fenomeno-Napoli, squadra temutissima anche in Inghilterra, al punto che circola da settimane una specie di mantra nel mondo calcistico: “se vai a giocare a Napoli, la cosa più importante è sopravvivere al gioco della squadra e all’onda d’urto dei tifosi del Diego Armando Maradona”. Secondo quanto rilevato dai corrispondenti delle testate straniere, i decibel registrati durante l’inno della Champions non hanno rivali in tutta Europa, come conferma lo stesso Rory Smith: «Sto pensando di dedicare un articolo ai gol del Napoli visti attraverso i sismografi presenti in città».
9 marzo 2023 (modifica il 9 marzo 2023 | 17:13)
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