Si chiamano «Spaghetti alla Faruk» e sono uno dei primi più sontuosi della cucina italiana. Dei precursori di altre ricette «ricchissime» come le penne alla vodka o il cocktail di gamberi, sono nati negli anni ’60 grazie allo chef Narciso Bonetti, che lì inventò in effetti in onore di un re: Faruq I d’Egitto.
Detronizzato dopo la Rivoluzione egiziana del 1952, il re partì in esilio a bordo dello yacht reale El-Mahrūsa alla volta del Principato di Monaco per poi arrivare in Italia e fare tappa, oltre che a Napoli, in tanti altri posti inclusa Francavilla al Mare, in provincia di Chieti.
A Francavilla, Faruq I incontrò Narciso Bonetti, nel ristorante La Nave, e per celebrare l’incontro lo chef pensò a questo piatto «regale» in tutto e per tutto: spaghetti alla chitarra conditi con un sugo di gamberetti, (costoso) zafferano, e una bella dose di panna per rendere tutto più cremoso e saporito. Come gradiva il sovrano, del resto, noto appassionato di buona cucina (tra l’altro, per la cronaca, morì, nel 1965, mangiando nel suo ristorante preferito, a Roma, dopo un pranzo abbondante, anche se nessuno è mai riuscito a chiarire se sia trattato di indigestione o, versione più accreditata, di avvelenamento).
Da allora questo piatto con il nome del re (anche se scritto con lettera «k» al posto della «q» come finale) ha fatto scuola: è rimasto in menu per lungo tempo in tanti ristoranti nei dintorni di Francavilla, spesso con rivisitazioni più semplici ed economiche (con il curry o la curcuma al posto dello zafferano, per esempio), e per molti resta una di quelle ricette che vale la pena provare. A seguire trovate una versione semplificata
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9 marzo 2023 | 06:49(©) RIPRODUZIONE RISERVATA