Dal 27 aprile su Paramount+ arriva la serie sui due divi del country. L’attrice: «Apprezzo quello che è riuscita a fare una donna single, divorziata con tre figli»
Tammy Wynette e George Jones negli Stati Uniti sono stati due giganti, due superstar del country degli anni Settanta. «Ma per come hanno vissuto, a me sembrano più due divi del punk-rock», racconta Jessica Chastain, volto della cantante nella serie George & Tammy, dal 27 aprile su Paramount +. Lei, artista agli inizi, cresciuta con il mito di Jones, lui cantante già affermato ma in preda a dipendenze varie: si conoscono, nasce la collaborazione ma anche un amore destinato a diventare tra i più celebri negli Stati Uniti.
Un amore travolgente e devastante, finito male e proseguito peggio, ma sempre con un terzo incomodo: la musica. «Se non avessimo cantato noi nella serie, se ci fossimo limitati al playback, non sarebbe stata la stessa cosa. Entrare nella loro musica significava entrare nella loro vita».
«Abbiamo lavorato a lungo con un vocal coach: durante la pandemia abbiamo fatto degli incontri su zoom, poi per oltre un mese ci siamo visti di persona, cantando otto ore al giorno. La voce di Tammy era molto più bassa della mia, non è stato semplice. Ma avere molto tempo a disposizione mi ha aiutata, anche per comprendere e un personaggio tanto complesso».
Come mai lo definisce complesso?
«Mi ha affascinata interpretare qualcuno che ha dovuto attraversare così tante difficoltà. Una donna molto distante dalle canzoni che interpretava, che ha scelto di lasciare il suo primo marito, con tre figli, e arrivare fino a Nashville determinata a realizzare il suo sogno di diventare una cantante. Una donna capace di autodeterminarsi».
Eppure, diventata celebre con un brano come «Stand by Your Man» («Resta accanto al tuo uomo»).
«Appunto. Lei non lo ha fatto. Ma alla fine ci ho riflettuto e penso che questa canzone, in particolare, possa essere facilmente fraintendibile. Sembra voler dire che una donna deve stare al fianco di un uomo come una missione, ma in realtà significa non abbandonare chi è in difficoltà».
Wynette, in effetti, è stata al fianco di Jones anche dopo il divorzio: hanno continuato a esibirsi insieme.
«Lo trovo molto interessante e penso che sia anche la chiave che può spingere molte persone a identificarsi con la vita di due star: la forza di una relazione. Io penso che Wynette abbia amato molto Jones e viceversa. Questa connessione si vedeva tra loro chiaramente, quando erano sul palco. Lei agli inizi era davvero intimorita: vicino a lui sembrava iniziare a vivere. La loro energia è l’aspetto più emozionante della serie».
Che effetto fa interpretare un personaggio reale?
«Fa una certa impressione. Mi sono documentata in ogni modo possibile, anche parlando con persone che li hanno conosciuti. Mi hanno parlato per la prima volta di questo progetto nel 2011, quindi il tempo c’è stato: all’inizio doveva essere un film ma è servita una mini serie per raccontarli meglio».
Una storia d’amore tra due artisti, secondo lei, può funzionare?
«Sono esistenze piuttosto complicate, fatte di orari strani, viaggi in giro per il mondo… sicuramente è difficile ma quando ci sono relazioni come la loro, vedi che c’è qualcosa di magico: Tammy e George si sono capiti in un modo in cui gli altri loro partener, in precedenza e perfino dopo, non erano riusciti a fare e penso sia bellissimo quando un altro essere umano riesce a riconoscerti, a capire chi sei».
«Mi ha ispirata questa mamma single, determinata a costruirsi il suo destino. E tutto in un periodo storico in cui l’industria musicale non era tanto gentile con le cantanti donna: è incredibile quello che è riuscita a ottenere. Mi piace riscattarla dall’idea superficiale che fosse una debole: non lo era affatto. La musica non era un hobby ma un modo di vivere: una forma di energia che condivideva con George».
C’è un messaggio nella serie o è solo intrattenimento?
«Il messaggio si può ritrovare nel loro cercare di andare oltre le difficoltà. Sono conosciuti per il country ma erano dei ribelli che hanno vissuto le loro vite andando sempre di corsa. Entrambi avevano dei problemi nel riposarsi perché è il momento in cui ti trovi a fare i conti con te stesso. La loro lotta nelle difficoltà ha un valore catartico».
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14 marzo 2023 (modifica il 14 marzo 2023 | 20:56)
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