Le famiglie in Italia che percepiscono reddito o pensione di cittadinanza sono sempre meno. Ad aprile 2023 hanno raggiunto il livello pi basso da ottobre 2020 (mese particolare in quanto scadevano i 18 mesi di sussidio per i primi beneficiari che lo avevano ricevuto), con un numero sotto il milione: 956.817 nuclei, coinvolgendo 2.004.164 persone. Sono dati che emergono dall’Osservatorio Inps, secondo cui l’importo meio stato di 571,11 euro a nucleo. Nel dettaglio, le famiglie con il rdc sono 851.596 per 605,86 euro medi, mentre quelle con pdc sono 105.221 per 289,86 euro medi. La spesa complessiva ammonta a 546,44 milioni (in calo rispetto ai 596,05 del mese precedente).
Dando uno sguardo all’andamento annuale della misura dal suo lancio c’ stata un’evidente frenata: Nel 2019 (da marzo a dicembre) hanno presentato una domanda 1,64 milioni di nuclei familiari; nel 2020 il numero di famiglie richiedenti stato sceso a 1,46 milioni (in media ogni mese 122 mila nuclei), per poi risalire nel 2021 con 1,16 milioni nuclei (in media 97 mila ogni mese) che hanno fatto domanda per l’agevolazione. Infine, nel 2022, il picco con 1,39 milioni famiglie richiedenti (in media ogni mese 116 mila).
Famiglie con un solo componente
Sul totale delle famiglie che percepiscono reddito o pensione di cittadinanza, quasi la met (il 46,65%) sono formate da un solo componente: 446.372 i nuclei composti da una sola persona ricevono l’assegno. Su questa categoria peser maggiormente le misure attuate dal governo per rivoluzionare il sussidio: con la legge di bilancio, infatti, stato che gli “occupabili” (soggetti tra 18 e 59 anni che non sono occupati e non studiano, ma sono nelle condizioni di lavorare) ricevessero solo sette mensilit – e non pi 18 rinnovabili – che si concludono ad agosto. Per le famiglie senza minori, disabili o soggetti con pi di 60 anni dal primo settembre 2023 non sar pi possibile percepire il sussidio, ma il decreto Lavoro approvato il primo maggio ha stabilito che da quel momento si attiver la misura chiamata Supporto per la formazione e il lavoro con un assegno che potr arrivare a un valore 350 euro ogni mese per un anno se legato a iniziative formative o partecipazione a progetti utili per la collettivit o per redditi pari a zero.
Penalizzati i nuclei numerosi
Il gruppo di beneficiari pi numeroso, dopo i single, quello delle famiglie con due componenti: sono 207.406 nuclei che coinvolgono 414.812 persone, ricevendo un assegno medio di 561,79 euro. In generale, il reddito di cittadinanza rimane sbilanciato e le regole sulla scala di equivalenza (il primo componente vale 1, ogni altro maggiorenne vale 0,4, i minorenni 0,2 ciascuno, fino a 2,2 per soggetti fragili o disabili) penalizzano le famiglie numerose. I nuclei con sei o pi componenti, infatti, sono 15.527 per 99.628 persone coinvolte e un assegno medio di 828,77 euro. Quelli con cinque sono 39.406 per un totale di 197.030 soggetti e un importo medio di 823,21 euro. Infine, le famiglie con presenza di disabili sono nel complesso 194.252 e tra questi sono 76.475 quelli con un solo componente.
Concentrazione di beneficiari al Sud
L’Osservatorio Inps sottolinea che il 67% dei sussidi erogato a famiglie residenti al Sud e nelle Isole. Sono 641.224 i nuclei che, coinvolgendo 1.442.929 persone, ricevono un importo medio di 601,86 euro. Al Nord le famiglie beneficiarie sono 180.550 per 314.675 soggetti coinvolti e un assegno medio di 494,21 euro; mentre al Centro chi usufruisce dell’agevolazione sono 135.043 nuclei, per un totale di 246.560 persone e un valore medio di 527,88 euro. La provincia italiana con pi beneficiari Napoli con 139.900 famiglie e 357.188 persone coinvolte (656,14 l’assegno medio), un numero superiore a quello di tutte le regioni del Centro.
Calo delle domande
I nuclei familiari che nel primi quattro mesi del 2023 hanno ricevuto almeno una mensilit di reddito o pensione di cittadinanza sono stati 1.136.651 per 2.555.919 persone coinvolte. Questo ah comportato per lo Stato una spesa di oltre 2,4 miliardi di euro. Ma l’Inps avvisa anche che i dati dell’ultimo mese potrebbero essere rivisti al rialzo nel prossimo monitoraggio (come accaduto per quelli precedenti) a causa della dilatazione dei tempi di lavorazione delle domande. Quelle ricevute nei primi quattro mesi del 2023 sono state 366.205, in calo del 24,53% rispetto alle 485.264 del monitoraggio fino al mese di aprile dell’anno scorso.