Corrado Augias ha condotto un viaggio alla scoperta dei segreti di «Maria», di come Maria divenne «la Callas»grazie anche a filmati eccezionali, spesso a colori (una rarità), che ripercorrono i viaggi, gli spettacoli e le arie più celebri
«Mi fece l’effetto di una donna sgraziata. Pesantissima, stazionata. Una ciabattona». È la descrizione crudele che la sorella di Giovanni Battista Meneghini, futuro marito della cantante, fa di Maria Callas nel 1947, durante i primi mesi in Italia. A 100 anni dalla nascita (New York, 2 dicembre 1923) questo ritratto impietoso, non ha nulla a che vedere col ricordo fulgido che ci resta della soprano, grande artista, ma anche donna tormentata, infelice. Maria Callas appartiene alla classicità: sacerdotessa del bel canto, virtuosa, tragica. I critici parlano della sua apparizione come di un passaggio sconvolgente, di una mirabile presenza scenica che sapeva unire l’intelligenza artistica all’innato carisma. Con testimonianze esclusive, le interviste, il repertorio e il racconto diretto della stessa protagonista, Corrado Augias ha condotto un viaggio alla scoperta dei segreti di «Maria», di come Maria divenne «la Callas» — tra luoghi, amori, successi e cadute di un’artista che rapidamente è diventata una leggenda — grazie anche a filmati eccezionali, spesso a colori (una rarità), che ripercorrono i viaggi, gli spettacoli e le arie più celebri della divina Callas (Rai3, Rai Cultura).
Augias, con l’aiuto prezioso di Speranza Scappucci e di Alberto Mattioli, passa di continuo dall’analisi delle sue prodigiose capacità canore e interpretative a episodi di vita privata che l’hanno profondamente segnata, vittima, per usare le parole di Pasolini, della sua «ricchezza sentimentale». Callas è stata la prima cantante lirica a godere di una grande esposizione mediatica dovuta certo ai sui successi ottenuti in ambito artistico ma anche alle sue vicende amorose (dalla frode perpetrata dal marito padre-padrone Meneghini, il quale le avrebbe sottratto più di metà del suo patrimonio intestandoselo prima del matrimonio, al tradimento di Aristotile Onassis che la piantò per Jackie Kennedy), alle frequentazioni artistiche (Visconti, Zeffirelli, Pasolini con cui ha girato il film «Medea»). Attorno a lei, è nato un vero e proprio culto, sfociato nell’appellativo di «Divina» che ancora oggi ne accompagna il nome. È morta a Parigi a 54 anni, sola e depressa, profondamente segnata nell’animo e nel fisico.
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21 maggio 2023 (modifica il 21 maggio 2023 | 14:58)
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