Dopo le critiche al governo inglese paragonato alla Germania nazista, Gary Lineker stato sospeso dalla Bbc. Ammutinamento per di altri opinionisti e giornalisti della tv che ha dovuto cambiare la programmazione. E i calciatori rifiutano di parlare con la Bbc
Le aspre critiche al disegno di legge sull’immigrazione del governo di Rishi Sunak gli costata la sospensione dal ruolo di commentatore (era il pi pagato) alla Bbc, ma l’ex attaccante della Nazionale inglese Gary Lineker ha ricevuto subito moltissima solidariet da parte del mondo del giornalismo sportivo e del calcio giocato.
La Bbc, sospendendolo, si era in parte adeguata al giudizio espresso dalla ministra Suella Braverman, che chiedeva l’immediato licenziamento per l’ex stella di Barcellona e Tottenham, ma l’accostamento della Gran Bretagna di oggi alla Germania nazista degli anni Trenta evidentemente non ha sconvolto quanti si oppongono alle politiche dell’attuale esecutivo conservatore. Ancora di pi se un commentatore sportivo come Lineker stato cacciato in questo modo, per quanto avesse espresso dei giudizi di carattere politico.
L’opinione pubblica si spaccata sul caso, soprattutto dopo la reazione di molti ex calciatori e opinionisti tv, non solo dei diretti compagni di redazione. Uno per tutti, tutti per uno, in linea con lo storico motto dei moschettieri di Alexandre Dumas molti giornalisti e commentatori si sono rifiutati di andare in onda in vista della giornata di Premier League, nell’intento di manifestare aperta solidariet al collega sospeso, gi conduttore del seguitissimo programma Match of the Day. Ian Wright e Alan Shearer sono stati i primi a tirarsi indietro, seguiti da molti altri volti del calcio e della tv. Un ammutinamento generale contro la Bbc che ha generato non poco imbarazzo nella pi importante emittente televisiva britannica. Sono finite presto fuori dalla programmazione anche Final Score e Football Focus, altre trasmissioni di approfondimento sportivo di Bbc One, in onda generalmente il sabato, dopo che i loro rispettivi conduttori, Jason Mohammas e Alex Scott, hanno espresso la loro volont di boicottare la diretta. Stesso esito per Bbc5, con Fighting Talk che non andato in onda per la decisione presa dal conduttore Colin Murray, che aveva parlato solo di ovvie ragioni per lo sciopero.
Disagi di programmazione e solidariet verso Lineker anche nell’ambito radiofonico, dal momento che Mark Chapman, conduttore di Live Sport, ha scelto di fare la medesima scelta dei suoi colleghi.
La posizione della Bbc
Alla reazione dei commentatori, la Bbc non ha fatto altro che ribadire la propria posizione, gi espressa in una nota ufficiale. Abbiamo avuto discussioni approfondite con Lineker. La sua attivit sui social media (il commentatore aveva contestato il governo attraverso una serie di Tweet) non conforme alle nostre linee guida e rappresenta quindi una violazione. Lascer la conduzione fino a quando non avremo concordato una posizione chiara sul suo utilizzo dei social media. Mai detto non debba dare opinioni, ma sarebbe comunque tenuto a evitare giudizi e controversie politiche derivanti da una sua aperta presa di posizione. Al momento la programmazione della Bbc per fortemente compromessa, dal momento che molti freelance che collaborano al palinsesto sportivo hanno seguito a ruota i conduttori di spicco delle varie realt giornalistiche. L’emittente si scusata per i problemi recati a tutti gli appassionati, dopo la messa in onda di concerti e opere di musica classica invece dei programmi sportivi, preoccupata anche del danno di immagine che ne seguir.
Il premier Sunak non si sbilancia
Perfino la politica inglese si dovuta ulteriormente scomodare sulla vicenda, per quanto voglia evitare ogni diretto coinvolgimento. Chiamato in causa sulla questione, lo stesso Rishi Sunak ha lasciato tutta la responsabilit nelle mani dei diretti interessati. Come Primo Ministro devo agire come reputo necessario, di fronte al problema dell’immigrazione come in qualsiasi altro ambito. Ovvio che non tutti possano essere d’accordo con le mie scelte. Mi dispiace per quanto accaduto a un grande ex calciatore e bravo commentatore come Lineker. Resto convinto che la situazione attuale sia affare suo e della Bbc, pi che un tema in grado di coinvolgere direttamente il governo e le sue politiche. Il mio dovere quello di combattere l’immigrazione illegale.
Anche i calciatori solidali con Lineker
La spaccatura nel mondo dei media sportivi si aggrava ulteriormente, se si considera il comportamento di calciatori e club. Chi sta scendendo in campo nel corso di questa giornata di Premier League, il massimo campionato inglese, rifiuta categoricamente di parlare con la Bbc
, fino a quando non sar fatto un passo indietro sulla sospensione di Lineker. Una posizione che, nonostante il caos generale, entrerebbe in contrasto con molti dei contratti stipulati a inizio stagione. Evidente queste circostanze sono per del tutto eccezionali. Perfino i tifosi presenti sulle tribune degli stadi hanno preparato striscioni e cartelli, molti dei quali con scritto Gary Lineker for Prime Minister, uno slogan tra l’ironico e il marcatamente politico contro il governo Sunak.
Capannelli di tifosi e attivisti si sono raccolti in veri e propri sit-in alle porte di alcune sedi della Bbc, come nel caso di quella di Salford. Gli striscioni parlano di reinserimento per Lineker, di accoglienza ai rifugiati (Refugees are welcomed here) e definiscono il disegno di legge, l’immigration bill del governo, come una misura razzista e discriminatoria. Difficile pensare che le tensioni si possano allentare in poco tempo, dal momento che la situazione attuale coinvolge le iniziative del governo, un calcio di primissimo piano come quello inglese, i media, la libert d’espressione e molti accordi economici che rischiano di saltare, in una mai consigliabile commistione tra sport e politica.
11 marzo 2023 (modifica il 11 marzo 2023 | 21:09)
© RIPRODUZIONE RISERVATA