Sparatoria in un luogo di culto dei Testimoni di Geova ad Amburgo: sette morti e diversi feriti. «Tra le vittime c’è anche il killer»: l’attentatore si è suicidato
Una funzione pacifica di preghiera si è trasformata ieri sera in un inferno di spari, grida e sangue. Ad Amburgo, nel quartiere di Alsterdorf, un tempio dei Testimoni di Geova è stato preso di mira da un uomo armato
che ha aperto il fuoco sui fedeli intorno alle nove di sera e poi si è suicidato.
La scena che si sono trovati di fronte i soccorritori è stata devastante: sangue ovunque, persone sotto shock o ferite che uscivano incerte sulla strada. Il bilancio provvisorio, che potrebbe aggravarsi con il passare delle ore, parla di sette morti — attentatore compreso — diciassette fedeli in condizioni serie e decine di altri con ferite più leggere e dunque non in pericolo immediato di vita. Il terribile evento ha generato un’immediata reazione e il timore che fosse in corso un attentato terroristico di vasta portata. Che la situazione fosse estremamente seria lo si è capito dal fatto che la polizia, intervenuta in forze, ha di fatto sigillato il quartiere, chiedendo ai residenti di non uscire di casa nel timore che l’aggressore (in principio non se ne conosceva il numero) fosse ancora «attivo e pericoloso».
Soltanto dopo essere entrati nel tempio dei Testimoni di Geova i poliziotti, ispezionando i diversi piani della struttura, si sono resi conto che in realtà il killer si era sparato un colpo alla testa, mettendo fine alla strage. Ieri sera non era ancora chiaro il motivo di una sparatoria tanto sanguinosa, a parte il fatto che colpire una congregazione di Testimoni di Geova è di fatto un’«operazione facile» trattandosi di quello che in gergo si definisce soft target, obiettivo semplice.
Una volta giunti sul posto, constatata la gravità della situazione, i responsabili delle forze dell’ordine della città di Amburgo hanno subito diramato un’informativa per tenere lontano dalla zona dell’evento familiari della vittime e cittadini. Questo proprio perché nella confusione iniziale non era chiaro chi e perché avesse aperto il fuoco nel tempio dei Testimoni di Geova nel popolare quartiere industriale a nord di Amburgo. Alla tv, tuttavia, le prime frammentarie notizie riportate da alcuni passanti hanno messo in dubbio che il terrorista fosse fuggito. Nella confusione iniziale, però, nessuno scenario poteva essere escluso. Ma all’arrivo della polizia all’interno della Sala del Re, come si chiama l’aula dove si tengono le funzioni, sarebbe stato udito un altro sparo: poco più tardi la conferma, l’uomo si era suicidato. Incerte al momento le sue motivazioni.
Certo, questo drammatico, sanguinoso episodio sconvolge un Paese intero, la Germania, teatro di numerosi attentati, negli anni scorsi, ad opera di cosiddetti «lupi solitari» o terroristi legati ad organizzazioni islamiste internazionali. A gennaio due cittadini iraniani sono stati arrestati in circostanze poco chiare nell’Ovest del Paese con l’accusa di preparare un attentato con tossine letali come cianuro e ricina. Sempre nel mese di gennaio, un immigrato arabo aveva attaccato con un coltello i passeggeri del treno locale Kiel-Amburgo, uccidendo tre persone e ferendone altre sette prima di essere sopraffatto.
L’episodio più drammatico è l’attentato al mercatino di Natale a Berlino, avvenuto il 19 dicembre 2016, con 14 morti e 56 feriti provocati da un camion che ha investito la folla che si aggirava tra le bancarelle. Il responsabile dell’eccidio, il tunisino Anis Amri, sarebbe poi stato intercettato in Italia, a Sesto San Giovanni, il 23 dicembre seguente, e ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia.
10 marzo 2023 (modifica il 10 marzo 2023 | 08:28)
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