Tafferugli con la polizia e slogan contro la multinazionale del petrolio e del gas. La premier Borne si schiera con chi protestava: «Dobbiamo accelerare la transizione ecologica»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — Scontri tra polizia e manifestanti per il clima venerdì mattina davanti alla Salle Pleyel di Parigi, la grande sala concerti nel centro della città dove è in programma l’assemblea generale di TotalEnergies.
I manifestanti hanno cominciato a radunarsi all’alba sedendosi davanti all’ingresso, e quando la polizia è intervenuta per farli sgomberare sono cominciati i tafferugli. Dopo alcuni avvertimenti, le forze dell’ordine hanno lanciato una granata lacrimogena per obbligare i contestatori a disperdersi.
Una coalizione di ong, come Alternatiba Paris o Extinction Rebellion, ha cercato di bloccare l’incontro degli azionisti impendendo l’ingresso e gridando gli slogan «quello che vogliamo è rovesciare la Total» e «uno, due e tre gradi, è la Total che dobbiamo ringraziare».
Qualche azionista ha cercato di farsi largo tra i manifestanti seduti, altri sono stati accusati di essere complici del riscaldamento climatico e hanno risposto bollando i contestatori, tra i quali l’esponente della sinistra radicale Manon Aubry, di essere «parassiti».
La premier Elisabeth Borne, a sorpresa, ha avuto parole di comprensione nei confronti dell’azione di protesta, giudicando che gli attivisti fossero «nel loro ruolo di allerta». «Dobbiamo tutti accelerare la transizione ecologica», ha aggiunto la prima ministra.
Mentre fuori ancora continuavano gli scontri, il ceo Patrick Pouyanné all’interno della sala ha salutato «il coraggio dei 500 azionisti» presenti all’Assemblea generale di TotalEnergies, deplorando «le condizioni in cui si è svolta questa assemblea». Il capo di TotalEnergies ha poi aggiunto che «stiamo realizzando la transizione energetica con la società, non contro di essa, non contro i nostri clienti», in risposta a un azionista che riteneva insufficienti gli sforzi del colosso francese dell’energia.
«Se TotalEnergies rinuncia a produrre idrocarburi (…), qualcun altro produrrà questo petrolio e questo gas perché la società ne ha bisogno», ha continuato il ceo del gruppo. Pouyanné ha poi assicurato che l’azienda sarà profondamente cambiata, con una produzione di idrocarburi «divisa per quattro» entro il 2050.
Gli incidenti alla Salle Pleyel arrivano al termine di una stagione di assemblee generali burrascose, in cui gli attivisti hanno intensificato le loro azioni contro TotalEnergies ma anche concorrenti come Shell e BP e la banca Barclays, accusata di continuare a finanziare progetti per la produzione di energia fossile. Anche l’anno scorso alcuni attivisti avevano cercato di impedire l’ingresso agli azionisti attesi all’Assemblea generale di TotalEnergies.
26 maggio 2023 (modifica il 26 maggio 2023 | 13:54)
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