allarme sui rialzi dei tassi di interesse, secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti che esprime preoccupazione per la politica monetaria targata Bce. Posto che la Banca Centrale europea ha deciso che la corsa dei tassi non si fermer dopo la stretta di marzo, il ministro ha ribadito il rischio per i conti pubblici. Dice: La gestione della politica monetaria, finalizzata a contrastare l’inflazione, sta portando a dei rialzi dei tassi d’interessi sconosciuti a un mondo che era abituato a vivere con tassi d’interesse negativi. Per Giorgetti questo pone dei problemi seri a chi ha dei bilanci fortemente indebitati come quello italiano.
Le scelte del governo
Il ministro ha anche ricordato l’approccio prudente del governo Meloni sui conti pubblici. Avere i conti in ordine un esigenza assoluta per il nostro Paese, che deve mantenere la fiducia dei mercati allo scopo di evitare un aumento dei costi di finanziamento ed evitare ripercussioni per famiglie e imprese. Il debito rispetto al pil si attesta al 144,7% nel 2022, sar il punto di riferimento in relazione anche alla revisione della governance economica europea, ha aggiunto Giorgetti.
Le parole di Lagarde
L’allarme lanciato dal ministro appare una risposta al recente annuncio di Christine Lagarde. La presidente Bce ha detto in queste ore: molto probabile che aumenteremo i tassi di interesse di 50 punti base. Era una decisione che avevamo indicato nell’ultima riunione e tutti i numeri visti nei giorni scorsi stanno confermando che questo aumento molto, molto probabile. Non la prima volta che Lagarde ipotizza ulteriori aumenti e che parla di un corso lungo per i rialzi sul costo del denaro. Il riferimento resta per l’andamento dell’inflazione. Dipendiamo dai dati, molti governatori delle banche centrali stanno diffondendo le loro opinioni e analisi personali, come presidente della Bce io devo focalizzarmi sui dati, ha concluso la presidente.
I primi effetti dei rialzi sui mutui
Con il rialzo di marzo saremmo di fronte al sesto aumento consecutivo, l’ultimo in ordine di tempo stato il 2 febbraio, sempre di 0,5 punti percentuali. Il che ha, come ricordava Giorgetti, un impatto immediato sulle famiglie. Ad esempio sul fronte dei mutui.Secondo un rapporto di Facile.it, su un mutuo sottoscritto a inizio 2022 la rata mensile sarebbe pi pesante di 197 euro, circa il 43% in pi rispetto a quella iniziale. La stessa Lagarde ha ipotizzato un intervento delle banche europee, per tamponare gli effetti del rialzo dei tassi su chi chide un mutuo . Sono sicura che molte banche sono pronte a rinegoziare – ha aggiunto -. nel loro interesse e non vogliono dei crediti non pagati nei loro bilanci. In Spagna, cos come in Italia, un’ipotesi applicare un cap, un tetto, ai tassi. Idea che secondo Christine Lagarde rimane per materia fra creditore e debitore. Ad ogni modo per avere la certezza degli aumenti, sar necessario attendere la prossima riunione della Bce, il 16 marzo.