Rocco Siffredi, il re del porno al centro della serie Netflix «Supersex»- Corriere.it

«Sono contentissimo di essere al centro di una serie ispirata alla mia vita. Di solito questo tipo di progetti sono dedicati a persone che non ci sono più. Io, per fortuna, sono ancora qui». Rocco Siffredi, 58 anni, è gentile, spiritoso ma fermo nel declinare l’invito a parlare di «Supersex», l’attesissima serie originale Netflix in sette episodi in arrivo quest’anno. Prodotta da The Apartment, compagnia di Fremantle, e Groenlandia, che fa parte del gruppo Banijay, la fiction, ideata e scritta dalla sceneggiatrice Francesca Manieri («We Are Who We Are», «L’Immensità»), nota per essere una militante femminista, racconta la storia «sorprendente e sconosciuta — come si legge nella sinossi breve dello spettacolo — della superstar del porno che ha rivoluzionato per sempre l’industria dei film per adulti».

La fiction attraverserà la vita di Riffredi, superdivo con oltre 1.500 film hardcore all’attivo, «fin dall’infanzia», guardando alla famiglia di Siffredi, alle sue origini, al suo rapporto con l’amore nonché «il punto di partenza e il contesto che lo hanno portato a intraprendere il suo percorso nella pornografia». A interpretare il re del porno nella fiction è Alessandro Borghi («Le otto montagne», «Sulla mia pelle»), per Siffredi «l’attore numero uno in Italia». Sul set anche Jasmine Trinca, Adriano Giannini e Saul Nanni, che incarna Siffredi da ragazzo. I registi sono Matteo Rovere («Romulus»); Francesco Carrozzini («Il sole appeso»); e Francesca Mazzoleni («Punto sacro»).

In una intervista rilasciata a «FqMagazine» nel settembre scorso, il pornodivo ha tenuto a chiarire che « questa storia bellissima è ispirata alla mia vita ma non è la mia vita. Tutto ciò che si vedrà in “Supersex” proviene da me, ma poi Manieri ci ha messo molto di sé stessa». La sceneggiatrice, parlando con il nostro Valerio Cappelli
, aveva sottolineato che «“Supersex” è la storia di un uomo che impiega sette episodi e 350 minuti per dire “ti amo”», per accettare che il demone nel suo corpo sia compatibile con l’amore. Per fare questo, deve esporre l’unica parte di lui che non abbiamo mai visto: la sua anima. «Supersex» ha spiegato ancora Maniero, «parla del presente, parla di noi. Cosa significa essere un maschio? Siamo ancora in grado di conciliare sessualità e affettività?—. Sono queste le domande che, come un caleidoscopio, si aprono davanti a noi mentre ci immergiamo nella incredibile vita di Siffredi fino a perderci il fiato».

Al re del porno il duo di registi francesi Thierry Demaiziere e Alban Teurlai ha dedicato il documentario «Rocco», proiettato al Festival del Cinema di Venezia del 2016.