Andrei Rublev batte Zverev e sfida Medvedev — che elimina Djokovic — in finale. La dedica per Viktor Tsoi, cantante che nell’Urss cantava il Cambiamento
Da Dubai arrivano messaggi forti. Nel giorno in cui Novak Djokovic perde contro Medvedev la sua imbattibilit nel 2023, sar russo anche l’altro finalista, Andrei Rublev. Dopo aver battuto 7-6 6-3 Zverev (genitori russi, ma nato in Germania), Rublev ha preso in mano il pennarello per la dedica sulla telecamera e ha scritto Tsoi is alive. Tradotto, Tsoi vivo.
In molti si sono chiesti a chi fosse indirizzato quel messaggio: a Viktor Tsoi, un cantante e artista sovietico, che mor nel 1990, a soli 28 anni, a causa di un incidente stradale. Tsoi veniva considerato il Jim Morrison sovietico, con un rock che spesso andava in contrasto con quelle che erano le idee dell’epoca in Unione Sovietica: nel 1986 scrisse Peremen, canzone che parla di cambiamento e diventata la colonna sonora delle rivolte dei giovani bielorussi. Cambiamento! — chiedono i nostri cuori / Cambiamento! — chiedono i nostri occhi / Nelle nostre risate e nelle nostre lacrime / E nelle pulsazioni che attraversano le vene / Aspettiamo il cambiamento, un estratto del testo della canzone.
Era un artista di una generazione passata che aveva un volume enorme in Urss perch la sua voce era davvero potente — ha poi spiegato Rublev —. Non fu un periodo facile. I testi che scriveva Tsoi hanno dato molta speranza alle persone in quel momento. L’ho scritto solo perch sento che ora, in questo momento, stanno accadendo cose simili. difficile parlarne perch anche se provi solo a giocare a tennis o qualcosa del genere, a continuare ad allenarti, sai che questa situazione ti sta influenzando. Non si pu fare finta di niente perch stanno accadendo cose orribili: pazzesco che cos tanti cittadini stiano soffrendo e morendo. L’unica cosa che spero che presto ci sia Pace in tutti i Paesi (anche alle Atp Finals, a novembre, aveva scritto Peace sulla telecamera).
Gi un anno fa a Dubai Rublev — costretto, come tutti i connazionali, a saltare la scorsa edizione del torneo di Wimbledon — si era schierato contro Putin e contro la guerra in Ucraina. Un’iniziativa, quella dei suoi connazionali, che l’attuale numero 6 del mondo defin terribile. Oggi il secondo capitolo.
3 marzo 2023 (modifica il 3 marzo 2023 | 20:11)
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