In Emilia-Romagna chiuse 450 strade e molte aree non sono ancora state raggiunte dai soccorritori. Dopo le piogge eccezionali dei giorni scorsi si sono gi staccate 250 frane
Macchie verdi in mezzo a distese infinite di caffelatte. Viste dall’elicottero dei vigili del fuoco le chiome degli alberi sono punti di colore nella luce monocromatica di acqua e fango. Le campagne alluvionate dell’Emilia-Romagna sono diventate un gigantesco pantano e l’acqua, a volte impetuosa a volte gentile, si presa le strade e le piazze dei centri urbani, ne ha fatto torrenti o pozze insuperabili. Da Bologna a Forl, da Ravenna a Cesena, a Budrio come a Faenza, a Imola, Castrocaro, Lugo, e poi lungo la Riviera fin gi, nelle Marche… Dopo ore e ore di diluvio il conto da pagare ovunque altissimo, a cominciare dal prezzo pi grande, quello delle vite umane. Nove i morti accertati: tre a Forl, quattro dalle parti di Cesena, una persona in provincia di Bologna e una nel Ravennate. Incerto il numero dei dispersi, anche perch sono ancora in corso molti interventi di verifica (specie in aree dov’ saltata la linea telefonica) dopo le segnalazioni arrivate ai Comuni o direttamente ai soccorritori.
Gli sfollati
Lo sa bene una signora che se ne sta seduta sui gradini davanti al Palafiera di Forl, diventato rifugio per 150-180 sfollati. Si chiama Mina Parrini, ha 70 anni e da due giorni non ha notizie n di sua madre, n di sua sorella: Mamma ha 93 anni. Credo che semplicemente sia a casa ma finora non stato possibile raggiungerla, e il telefono non prende. Stessa cosa per mia sorella, sicura. Lei stata evacuata a mezzanotte di marted: La corrente elettrica se n’ andata, ho chiamato mio figlio che ha avvisato i vigili del fuoco. Mi hanno detto di mettere una candela accesa sulla finestra per segnalare la mia presenza, l’ho fatto ed eccomi qui. Alle sue spalle vanno e vengono uomini e donne della Croce Rossa, volontari di associazioni varie, gente disperata che ha visto l’acqua entrare in casa, arrampicarsi come un killer su, per le scale, arrivare fino al tetto… Dentro, seduta su una brandina, una ragazza che si chiama Silvia fatica a tenere a bada i suoi tre cani, agitati ogni volta che passa un loro simile e peggio ancora se annusano odore di gatto. Anche lei ha lasciato una casa allagata a Forl: Guardavo l’acqua salire e pensavo: si calmer. E invece aumentava sempre pi, cos alle 4 del mattino ho abbandonato tutto in gommone. Ho preso solo i cani, il cellulare e le chiavi di casa… Che poi: chiss se mi serviranno pi per quella casa devastata….
I numeri
Ci sono numeri, in questi due giorni sventurati, che raccontano meglio di tante parole la portata del disastro. Per esempio i fiumi. Ne sono esondati 21, anche in pi punti. Torrenti di una portata che sembrava modesta sono diventati improvvisamente impetuosi, 22 corsi d’acqua si sono gonfiati fino al limite massimo di allarme, il livello tre. La Protezione civile conta almeno 37 Comuni alle prese con allagamenti fra la Romagna e il Bolognese e di altri 48 che hanno invece a che fare con frane e smottamenti, fra Reggio Emilia e Rimini. Per non parlare degli evacuati: la Regione stimava ieri pomeriggio che fossero almeno 13 mila ma i soccorritori sono tutti convinti che il numero sia molto pi alto. Perch in tantissimi si sono allontanati da casa senza segnalarlo quando ancora era possibile muoversi in autonomia. E a quei 13 mila ne vanno aggiunti circa altri 20 mila a Ravenna, gente che vive ai piani bassi obbligata da un’ordinanza a sfollare, ieri sera perch nella notte era attesa la piena dei fiumi Montone e Ronco, con rischio esondazione particolarmente alto. Chiunque abbia provato a raggiungere le zone alluvionate, ieri, pu descrivere una storia d’avventura. Forl, per dire. Non si arrivava dallo stradone che passa da Imola, niente da fare nemmeno da Faenza (anche quella isolata), impossibile dall’autostrada A14 (chiusa a lungo per l’esondazione del Montone), non fattibile da Ravenna e molto difficile da Cesena. Il trucco per conquistarla, diciamo cos, era inoltrarsi per i campi una, due, venti volte; tornare indietro quando l’acqua diventava troppo alta e riprovare finch non si imboccava la strada giusta, magari allagata, s, ma percorribile. stato cos anche per gli altri grandi centri urbani, e questo dovrebbe bastare a raccontare il disastro dei disastri della giornata: la mobilit, inclusa quella via treno che, manco a dirlo, ha seguito la stessa sorte nera degli spostamenti in auto, e cio interruzioni, sospensioni, ritardi.
Le chiusure
Del resto non frequente una situazione di allarme cos grave e diffusa, con 450 strade chiuse e 250 frane, alcune delle quali importanti. Gli esperti danno come eccezionale la quantit di pioggia caduta: 300 millimetri in 48 ore nel Forlivese su una media annua di 1000 millimetri. Nelle zone alluvionate (e nei dintorni) l’allerta rossa resta in vigore anche per oggi e questo vorr dire anche ponti chiusi sui fiumi pi grandi come il Tanaro e il Secchia. Rimarr chiuso anche il circuito di Imola: il Gran Premio di Formula Uno, previsto per il weekend, stato annullato. Nessuno degli sfollati osa sperare di rientrare a casa presto. Il fango un nemico tenace, la pioggia dar una tregua oggi, ma gi domani promette di tornare. Agli scoraggiati ospiti del Palafiera la gente porta valigie piene di vestiti, cibo per cani e gatti, scarpe, coperte, medicine. Anche sorrisi e parole di conforto, che scaldano quasi quanto un giaccone caldo. Aspettando il calore del sole.
17 maggio 2023 (modifica il 17 maggio 2023 | 23:28)
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