La sfilata delle penne nere. Attesi in citt Meloni, La Russa e Crosetto. Il generale Gamba: Se ci sar qualche imbecille lo daremo alle forze dell’ordine. L’appello: chiediamo al governo di poter formare i giovani riservisti.
Nel libro dei sogni dell’ex tenente degli alpini Sebastiano Favero c’ un argomento che in questi giorni diventato anche un appello per il governo: Addestrare giovani fra i 16 e i 25 anni come riserve da utilizzare in caso di grandi emergenze.
Lui oggi il presidente dell’Ana, l’Associazione nazionale alpini
. Che un’organizzazione civile di volontari, tutti accomunati dall’aver prestato servizio militare fra le Penne nere delle Forze Armate. convinto, il presidente Favero, che sia arrivato il momento di occuparsi della formazione dei riservisti, chiamiamoli cos. L’occasione — dice — potrebbe arrivare dall’ultima legge sul riordino delle Forze Armate che prevede l’addestramento di 10 mila uomini come serbatoio di riserva. Noi potremmo formarne una parte assieme alle nostre truppe alpine. Preparazione base seria dei giovani come quelli che vediamo nei nostri campi scuola, e poi a loro la scelta: chi vorr prester servizio come volontario militare, gli altri potranno continuare la loro vita civile ma saranno preparati ad affrontare bene qualsiasi emergenza.
Il presidente
Visto dalla Udine di questi giorni, il sogno del presidente dell’Ana sembra a portata di mano.
La citt letteralmente invasa dagli alpini che oggi – per la giornata finale della loro 94esima adunata nazionale – avranno la presenza e l’attenzione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del ministro della Difesa Guido Crosetto e del presidente del senato Ignazio La Russa. Sono attese pi di 300 mila persone, compresi gli 80-90 mila alpini che sfileranno, e si stima che alla fine saranno circa 500 mila le presenze dell’intera manifestazione.
Siamo lontani anni luce dall’aria che si respirava all’adunata di Rimini del 2022, diventata l’edizione scandalo per le presunte molestie segnalate sui social da oltre 150 donne e, almeno in un caso, sfociate in un procedimento giudiziario (poi archiviato). Fino a ieri sera nessuna segnalazione alle forze dell’ordine o ai vigili urbani, n denunce pubbliche via facebook alle attiviste delle associazioni che stanno monitorando la situazione.
Il generale
un momento di festa da vivere in armonia, per dirla con il generale Ignazio Gamba, comandante delle truppe alpine. Se poi ci sar qualche imbecille, lo consegneremo alle forze dell’ordine.
La politica della tolleranza zero contro le molestie, del resto, stata annunciata non soltanto dallo striscione che campeggia da giorni sulla facciata del municipio (frutto della collaborazione fra Comune e alpini della citt), ma anche dalla campagna di informazione che l’Ana messo a punto con il manifesto antiviolenza e il manuale di consapevolezza, destinati ai suoi 245 mila soci ma anche a tutti gli uomini in generale. Non proclami generici ma indicazioni precise per riconoscere le azioni e le parole moleste, per agire contro, per non sottovalutare, per non giustificare…
Un lavoro che raccoglie il plauso di Se non ora quando: Andreina Baruffini lo definisce un buon passo avanti, apprezzabile, dopo essersi invece arrabbiata nei giorni scorsi perch qualcuno, rimasto anonimo, aveva ipotizzato via social agenti provocatrici per indurre gli alpini a commettere molestie. Un’idea vergognosa, se la prende ancora adesso.
Le attiviste
Un no deciso all’adunata viene dalle (poche) attiviste di Non una di meno Trieste, di Get Up, del collettivo anarchiche e del centro sociale occupato di Udine. Hanno aperto una linea telefonica per segnalare eventuali molestie e hanno istituito i giorni della Dilda, che starebbe per distruggi, infuriati, liberati e debella gli alpini.
Ma gli alpini che da gioved affollano le piazze e le vie del centro, ignorano tutto questo allegramente. Ne sanno di birra – tantissima birra – e di canzoni urlate a squarciagola, da Quel mazzolin di fiori a Vamos a la plaja. Qualcuno parla delle parole del ministro Crosetto che li ha definiti punto di riferimento e simbolo di valori eterni. Un vecchio racconta dell’ultima volta che venne qui in Friuli. Fu nel ‘76 e lui, giovane alpino, venne a scavare fra le macerie del terremoto.
13 maggio 2023 (modifica il 13 maggio 2023 | 23:12)
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