Sette giudici (a due) hanno dato ragione a Lynn Goldsmith, famosa ritrattista di celebrit del rock. Alcuni suoi scatti al cantante morto nel 2016 erano stati utilizzati dal pop artist per creare opere d’arte
Un’opera di Andy Warhol finita al centro di una vicenda giudiziaria che di sicuro non far piacere alla Fondazione newyorkese del pop artist. La Corte Suprema si pronunciata (gioved) contro la Andy Warhol Foundation stabilendo che la famosa serie di 16 serigrafie con il ritratto iconico di Prince il risultato di un uso non corretto dell’immagine da cui stata tratta: una fotografia della fotografa Lynn Goldsmith in bianco e nero.
La vicenda riguarda l’uso di una serie di foto di Prince, il noto cantante morto nel 2016, scattate da Lynn Goldsmith e utilizzate poi dall’artista Warhol per creare opere d’arte. La corte si pronunciata 7-2 a favore della fotografa che possiede il copyright degli scatti del 1981 di Prince, pubblicati all’epoca sulla rivista Newsweek. Il termini su cui ha ruotato la decisione trasformazione. Nello scatto della Goldsmith, Prince emetteva l’immagine di una star vulnerabile e scomoda. Immagine che l’opera di Warhol avrebbe snaturato, trasformandola in un’apparenza iconica, che evocava altri significati.
La Corte ha respinto le argomentazioni avanzate dagli avvocati della Andy Warhol Foundation (l’artista morto nel 1987) secondo cui il suo lavoro era abbastanza trasformativo da non sollevare problemi di copyright. La notizia stata accolta con molto interesse dal mondo dell’arte internazionale che guardava agli Usa per vedere come il tribunale avrebbe bilanciato la libert dell’artista di prendere in prestito da opere esistenti con i limiti della legge sul copyright. Il giudice Sonia Sotomayor, a nome dei sette, ha cos motivato la decisione: Le opere originali di Goldsmith, come quelle di altri fotografi, godono della protezione del copyright, anche nei confronti di artisti noti. Questa protezione include il diritto di preparare opere derivate che alterano l’originale, riferendosi appunto a Lynn Goldsmith. In dissenso con la sentenza Elena Kagan, una dei due giudici contrari: Soffocher la creativit di ogni tipo. Ostacoler nuova arte, musica e letteratura. Ostacoler l’espressione di nuove idee e l’acquisizione di nuove conoscenza. Render il nostro mondo pi povero.
Al centro del caso c’era se Warhol avesse violato il copyright di Goldsmith quando aveva creato una serie di serigrafie per The Musical Prince. La controversia ruota attorno alla cosiddetta dottrina del fair use sulla legge sul copyright, che consente l’uso non autorizzato di opere protette da copyright in determinate circostanze. Nel caso in questione, un tribunale distrettuale si era pronunciato a favore di Warhol, basando la sua decisione sul fatto che le due opere in questione avevano significato e messaggio diversi. Ma la Corte ha ribaltato quella sentenza , stabilendo che il nuovo significato o messaggio non era sufficiente per qualificarsi come fair use.
Nel 2016 la Andy Warhol Foundation aveva concesso in licenza un’immagine chiamata Orange Prince — che utilizza l’immagine del musicista della Goldsmith — a Conde Naste, la societ madre della rivista Vanity Fair. Orange Prince uno delle 16 serigrafie di Warhol basate sulla sua foto. Nel 1984 Goldsmith aveva concesso una licenza limitata a Vanity Fair per l’uso una tantum della foto come base per la serigrafia di Warhol, usata per illustrare quell’anno un articolo su Prince. Ma adesso la Corte Suprema ha chiarito che le opere originali di Lynn Goldsmith, come quelle di altri fotografi, hanno diritto alla protezione del diritto d’autore, anche nei confronti di artisti famosi.
18 maggio 2023 (modifica il 18 maggio 2023 | 19:39)
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