La presidenza giapponese ha posto alla base dell’agenda due prospettive: il rafforzamento dell’ordine internazionale sulla base dello stato di diritto, in particolare alla luce dell’invasione russa in Ucraina che ha anche una ricaduta nell’Indo-Pacifico in relazione alle tensioni attorno a Taiwan; un rafforzamento del cosiddetto “Sud globale” con un impegno dei paesi del G7 a gestire le preoccupazioni di questi paesi esacerbati anche dalla guerra in Ucraina e dalla crisi alimentare.
Il G7 – nella prospettiva impostata da Tokyo – dovrà continuare a promuovere con forza la politica delle sanzioni contro la Russia e il sostegno all’Ucraina. Inoltre, la presidenza di turno vuole che il G7 ribadisca e rafforzi la propria cooperazione attorno alla nozione di un “libero e aperto Indo-Pacifico”, formulata dallo stesso Kishida, alla luce anche dell’assertiva politica cinese nella regione e della crescente pressione di Pechino su Taiwan. Tra le priorità della presidenza anche quella di far inviare al G7 un forte messaggio per far passi verso un futuro senza armi nucleari, senza lanciare proposte velleitarie ma realistiche e concrete, anche in virtù del fatto che la possibilità di un utilizzo di armi nucleari tattiche è stata ventilata dalla Russia durante il conflitto in Ucraina.
Lo stesso logo dell’evento rappresenta sette foglietti di carta d’origami di colori diversi, che vogliono simboleggiare il tema della solidarietà e della pace. Le gru fatte con la tecnica dell’origami sono uno dei simboli più commoventi del rigetto elle armi nucleari da parte della città martire.
Sul fronte economico, il G7 dovrà operare per affrontare questioni come la sicurezza delle catene di approvvigionamento, come le politiche non di mercato e sulla coercizione economica. Altri temi che saranno affrontati saranno quello del clima e della transizione energetica, tenendo presente che l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050 posto dall’Accordo di Parigi rimane immutato; la sicurezza alimentare, messa ulteriormente a rischio anche dalla guerra in Ucraina; la sanità, alla luce della lezione subita con il Covid-19; dello sviluppo sostenibile nel quadro dell’Agenda 2030; dell’uguaglianza di genere, dei diritti umani, della digitalizzazione e della scienza e tecnologia.