“Avevo 15 anni quando sono iniziati i primi sintomi. All’inizio non ti accorgi di essere malata, pensi che puoi farcela, che non ti sta succedendo niente di grave, poi perdi il controllo e la malattia prende il sopravvento. Quando te ne accorgi lei è già troppo avanti”. Inizia così il racconto di Gaia, una solare ragazza romana di 24 anni. Lei l’anoressia l’ha vissuta sulla sua pelle e le cicatrici sono ancora impresse sul suo animo.
Il buio
Il malessere di Gaia inizia durante l’adolescenza, un disagio che pensava passeggero ma con radici profonde: “Solo oggi capisco che alla base delle mie sofferenze c’era una crisi di autostima e di identità. Solo oggi capisco che il mio problema era compiacere, non saper dire di no”. Sentimenti e sensazioni che non avrebbe mai pensato potessero portarla in fretta al buio dell’anoressia. A causa della malattia ha subito due ricoveri in una struttura specializzata. “Inizialmente il primo ricovero, ma mi mandarono subito via perché non ero ancora pronta- racconta-. Ho subito quindi un ricovero in ospedale per recuperare letteralmente le forze e recuperare i parametri vitali. Solo successivamente sono potuta tornare al centro di Todi, per affrontare il percorso”.
Un periodo duro, faticoso ma necessario per prendere in mano la sua vita, il suo dolore e ripartire, passo dopo passo. “Inizialmente hai bisogno di recuperare le forze, di prenderti cura del fisico, del corpo denutrito. Poi è necessario curare l’anima”.
La svolta
“La svolta è avvenuta all’improvviso”- racconta Gaia -. Avevo toccato il fondo, il punto massimo di malessere. E’ in quel momento che ho trovato la forza di reagire e di voltare pagina”. Per Gaia è stato importante lavorare su se stessa, insieme ai terapeuti e alle altre ragazze che hanno condiviso questo pezzo di strada con lei.
“Devi fare pace con te stesso, con i tuoi genitori, con i tuoi dolori” ammette commossa.
Oggi Gaia riesce a scorgere uno spiraglio di luce nuovo: ha scelto di voler stare bene e di far tesoro della sua esperienza, lavora a scuola, a contatto con i bambini che hanno delle difficoltà e li aiuta a superare i loro disagi.